Dominio .eco, contese per averlo ancor prima che venga varato

Il dominio .eco non è ancora stato varato e inizia a far discutere: Icann provvederà a renderlo utilizzabile il prossimo anno, ma iniziano le polemiche fra le associazioni no profit che vorrebbero poter usufruire del top level domain.I due maggiori contendenti sono l’associazione Dot Eco, sostenuta da Al Gore, e Big Room, organizzazione che include il Wwf e l’associazione di Mikhail Gorbachov, Green Cross International.
A differenziare i due enti, entrambi impegnati nell’ecosostenibilità, i progetti sull’utilizzo delle risorse legate al dominio: tolti i costi di gestione, infatti, l’associazione che avrà il controllo di .eco, potrà determinare il modo in cui si potranno utilizzare i ricavi ottenuti.Secondo il progetto di Dot eco, il 57% degli introiti dovrebbe essere versato in progetti innovativi di salvaguardia dell’ambiente; mentre Big Room vorrebbe eseguire dei controlli serrati sui richiedenti il dominio .eco.
Secondo le intenzioni dell’associazione, a progetti di ecosostenibilità andrebbe il 25% degli introiti, perché una parte del denaro dovrebbe essere spesa per il calcolo delle emissioni di Co2 a carico dei richiedenti il dominio. Controllo serrati, quindi, necessari secondo Big Room, per evitare che il dominio .eco sia una mera scelta pubblicitaria o di coscienza e non corrisponda ad un corretto modus operandi dell’azienda. 

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