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L'Ue propone l'Indice Ambientale Globale, la ricchezza non è solo Pil

La Commissione Europea ha delineato un iter di azioni che porterà alla creazione di un Indice Ambientale Globale, per valutare altri criteri, legati all'ambiente e all'inclusione sociale, non soltanto il Pil, nella misurazione del progresso nazionale.

Redazione GreenCity

Stavros Dimas, commissario europeo per l’Ambiente, è stato chiaro: nel suo discorso di commento sul testo diffuso dalla Commissione Europea, ha sottolineato il cambiamento radicale nella misurazione del progresso nazionale.
Non più soltanto il prodotto interno lordo, ma altri criteri, ugualmente importanti e ugualmente determinanti nel determinare il tenore di benessere raggiunto da un Paese. Fra i parametri esclusi fino ad oggi ve ne sono alcuni fondamentali, quali l'inclusione sociale e la sostenibilità ambientale

Questi fattori saranno messi in rilievo grazie a diversi step, quali:
- presentazione nel 2010 di una versione pilota di un indice ambientale: mediante esso sarà possibile valutare il progresso compiuto, sottoponendo a verifica le emissioni di gas serra, il conservamento del paesaggio ambientale o il suo deterioramento, l'inquinamento atmosferico, le modalità di utilizzo dell’acqua e lo smaltimento dei rifiuti;
- elaborazione più rapida di dati ambientali e sociali, ad esempio a cadenza biennale o triennale;
- sviluppo di una tabella europea per valutare lo sviluppo sostenibile, così da determinare le tendenze ambientali e il benchmarking relativo alle migliori pratiche;
- integrazione del Pil con i parametri valutativi relativi ad ambiente e contesto sociale.

Una società più verde e dove l'inclusione sociale è un connotato relativo alla quotidianità, non un sogno o un obiettivo lontano: questo è l'obiettivo principale della Commissione Europea; una società più ricca non soltanto a livello economico, ma in grado di garantire ai cittadini un benessere non materiale. E, sicuramente, più importante.

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Pubblicato il: 09/09/2009

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