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Il pacchetto dell'UE per il clima e l'energia

I cambiamenti climatici potrebbero avere conseguenze catastrofiche in questo secolo se non riduciamo rapidamente e drasticamente le emissioni di gas ad effetto serra.

Redazione GreenCity

QUAL È IL PROBLEMA?
I cambiamenti climatici potrebbero avere conseguenze catastrofiche in questo secolo se non riduciamo rapidamente e drasticamente le emissioni di gas ad effetto serra. L'UE deve poter contare su fonti di energia più sicure, riducendo la sua dipendenza dalle importazioni di petrolio e gas.  

COSA STA FACENDO L'EUROPA PER AFFRONTARE IL PROBLEMA?
La politica dell'UE per il clima e l'energia si propone per il 2020 i seguenti ambiziosi obiettivi:
  • ridurre i gas ad effetto serra di almeno il 20% rispetto ai livelli del 1990 (del 30% se gli altri paesi sviluppati assumeranno impegni analoghi);
  • incrementare l'uso delle energie rinnovabili (eolica, solare, biomassa) giungendo al 20% della produzione totale di energia (livello attuale ± 8,5%);
  • diminuire il consumo di energia del 20% rispetto ai livelli previsti per il 2020 grazie ad una migliore efficienza energetica.
COSA CAMBIERÀ ESATTAMENTE?
Il pacchetto per il clima e l'energia approvato nel dicembre 2008 mira a realizzare questi obiettivi con le seguenti misure.
  • Per le centrali elettriche e le industrie ad alta intensità di energia: riduzione delle emissioni del 21% rispetto ai livelli del 2005 entro il 2020. In che modo? Rilasciando meno autorizzazioni di emissione nel quadro del sistema di scambio di quote di emissioni (che copre il 40% circa del totale delle emissioni dell'UE).
  • Per i settori che non rientrano nel sistema di scambio (ad es. i trasporti - ad eccezione del trasporto aereo, che sarà integrato nel sistema nel 2012 -, l'agricoltura, i rifiuti e le famiglie): riduzione delle emissioni del 10% rispetto ai livelli del 2005 entro il 2020. In che modo? Tramite obiettivi nazionali vincolanti (con riduzioni più consistenti per i paesi più ricchi e incrementi limitati per quelli meno prosperi).
  • Entro il 2020 il 20% dell'energia nell'insieme dell'UE dovrà provenire da fonti rinnovabili. In che modo? Tramite obiettivi nazionali vincolanti (dal 10% per Malta al 49% per la Svezia).
  • Almeno il 10% del carburante utilizzato per i trasporti in ogni paese dovrà provenire da fonti rinnovabili (biocarburanti, idrogeno, elettricità "verde" ecc.). I biocarburanti dovranno rispettare determinati criteri di sostenibilità.
  • Promozione dell'uso sicuro delle tecnologie di cattura e stoccaggio geologico del carbonio, che potrebbero a lungo andare eliminare la maggior parte delle emissioni di C02 provenienti dai combustibili fossili utilizzati per la produzione di elettricità e nell'industria.
BENEFICI DELLE MISURE
  • Un importante contributo alla lotta contro i cambiamenti climatici
  • un esempio per il resto del mondo, che potrebbe favorire un nuovo accordo globale sul clima
  • un approvvigionamento energetico più sicuro
  • un risparmio di 50 miliardi di euro l'anno sulla fattura per le importazioni di petrolio e di gas entro il 2020
  • ± 1 milione di posti di lavoro nell'industria europea delle fonti di energia rinnovabili entro il 2020 (300 000 oggi)
  • un vantaggio competitivo grazie alla forte carica di innovazione nel settore europeo dell'energia
  • più posti di lavoro nei settori impegnati ad assicurare una migliore compatibilità con l'ambiente
  • una riduzione dell'inquinamento atmosferico, con significativi benefici per la salute e meno spese per le misure di controllo.
PERCHÉ È NECESSARIO AGIRE A LIVELLO DI UE?
I singoli paesi devono impegnarsi a limitare per quanto possibile le emissioni, ma un'azione comune a livello UE o internazionale risulta più efficace. Azioni comuni:
  • massimizzano l'efficacia delle misure;
  • danno origine ad economie di scala: le misure sono meno costose e non falsano gli scambi nel mercato unico europeo.
Insieme, i 27 paesi dell'UE possono influenzare l'azione mondiale per contrastare i cambiamenti climatici in misura molto maggiore di quanto potrebbero fare individualmente.

ENTRATA IN VIGORE DEL PACCHETTO

Al più tardi nel 2011. Il sistema di scambio di quote di emissioni verrà modificato il 1° gennaio 2013.

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Pubblicato il: 04/12/2009

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