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Genova città virtuosa per emissioni di CO2 e gestione delle acque

Risultati più che positivi sulla qualità dell'aria (sia per le emissioni CO2, sia nel suo complesso) e in riferimento al servizio idrico, criticità contenute sul fronte dell'efficienza energetica degli edifici e sulla raccolta dei rifiuti: ecco in sintesi il ritratto della città di Genova per quanto riguarda la sostenibilità ambientale.

Redazione GreenCity

Sono questi i risultati più significativi che emergono dallo studio "Città Sostenibili: Genova" di Siemens Italia, indagine commissionata all'Istituto Piepoli sulla sostenibilità ambientale delle dieci principali città italiane, i cui risultati vengono presentati in una serie di incontri che si stanno svolgendo in questi giorni e che presto coinvolgeranno anche Milano, Roma, Palermo e altri capoluoghi.
La ricerca presentata a Genova fotografa l'attuale situazione del capoluogo ligure in termini di infrastrutture e soluzioni per la tutela del territorio e al tempo stesso fornisce anche indicazioni per il suo futuro. Sono stati monitorati i risultati ottenuti in otto diverse categorie: emissioni CO2, consumo energetico, efficienza edifici e green hospital, trasporti, acqua, raccolta rifiuti, qualità dell'aria e politiche di gestione del verde.
Dall'analisi dei dati raccolti, Genova appare allineata alla media italiana, con punte di eccellenza riferibili alla qualità dell'aria - soprattutto per le contenute emissioni di CO2 - e alla gestione delle acque. Risultati ancora più positivi se si considera che la città di Genova presenta una struttura morfologica unica in Italia che rende difficoltosa la realizzazione di infrastrutture – essendo costretta in una sottile fascia costiera alle cui spalle si ergono colline e monti anche di notevole altezza -, e un centro storico tra i più densamente edificati e popolati d'Europa. Ma, nel contempo, un clima temperato caldo mediterraneo e una ventosità accentuata che consente un utilizzo contenuto dei riscaldamenti - quindi la riduzione di emissioni - e un ricambio d'aria significativo.
I risultati di eccellenza per gli indici riferiti alle emissioni di CO2, molto positivi rispetto alle altre città italiane prese in esame, trovano evidenza soprattutto nelle emissioni dovute al trasporto pubblico, che nel capoluogo ligure si fermano a 296 g per passeggero/anno contro una media della penisola di 478 g passeggero/anno. Tendenza confermata e rintracciabile anche a livello regionale: la Liguria emette solo 19.169 KT/anno di emissioni rispetto ad una media regionale di ben 35.648 KT/anno. Obiettivi raggiunti con l'impegno e la sottoscrizione di numerose iniziative dell'amministrazione come "Il Patto dei sindaci del 2009" e la realizzazione di un inventario delle emissioni di CO2, cui presto si aggiungerà l'elettrificazione delle banchine del porto, che contribuirà a un ulteriore taglio delle emissioni.
Le ottime performance nella categoria delle emissioni generano conseguentemente un impatto positivo sulla qualità dell'aria della città. I valori tendenzialmente migliori rispetto alla media della penisola trovano un eccellente riscontro nel numero di superamenti della soglia massima di NO2 (pari a zero contro una media di 18) e di PM10 ( 53 contro una media di 80).
Sul fronte della gestione delle acque, il macro indicatore evidenzia una situazione
tendenzialmente migliore a tutti gli altri capoluoghi presi in esame. In particolare, il sistema idrico della città si contraddistingue per una ridottissima percentuale di perdite, il 16% rispetto ad una media nazionale del 31%, mentre il consumo domestico di 69 m³ per abitante è perfettamente in linea con il resto del territorio italiano. Gli ottimi risultati non sono tuttavia un punto di arrivo. Infatti, sono già allo studio diverse iniziative per la raccolta e il trattamento delle acque reflue, un miglioramento delle interconnessioni degli acquedotti e un'ulteriore campagna di sensibilizzazione sulla qualità delle acque genovesi.
Nel campo dei consumi energetici, Genova mostra valori discordanti: da un lato un basso consumo di carburanti (diesel e benzina) di 340 Kep/abitante/anno, contro una media italiana di 416; dall'altro un alto consumo di metano (535 m³ abitante/anno contro i 398 m³ della media). Quest'ultimo dato è dovuto alla prevalenza di utilizzo del metano per i riscaldamenti, fatto che dimostra la lungimiranza della città, ormai metanizzata da moltissimi anni, che però deve risolvere ancora il problema del centro storico, dove sono ancora utilizzate caldaie ad olio pesante che secondo una stima producono circa il 50% di emissioni di PM10 da riscaldamento. Discordanza presente anche nel settore dei trasporti, giustificata dalla totale assenza di una rete tramviara nel capoluogo. Nel complesso però gli indici mostrano un allineamento con la media delle altre città italiane esaminate.
Nella categoria efficienza edifici e green hospital, Genova mostra un indice di sostenibilità ecologica molto inferiore alla media nazionale anche per la scarsa diffusione del teleriscaldamento. Infatti, rispetto ad una media di 55/1000 abitanti, il capoluogo ligure si attesta a solo 6/1000 abitanti serviti. Infine, nell'area relativa alla raccolta dei rifiuti, nella provincia genovese solo 87 Kg/abitante sono avviati ad impianti di recupero - contro una media delle altre province italiane di 133 -, mentre i rifiuti avviati in discarica ammontano a 439 kg/abitante contro i 353, di conseguenza la percentuale di raccolta differenziata si ferma al 21% contro il 29% di media. Le ragioni principali di tali dati vanno ricondotte all'anzianità della popolazione, che negli ultimi anni è aumentata significativamente e alla conformazione dell'area urbana, che ostacola e limita il lavoro dei mezzi di raccolta.

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Pubblicato il: 25/06/2010

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