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Fino al 24 novembre il summit per salvare la tigre

Ha preso il via ieri a San Pietroburgo il summit storico per salvare la tigre a cui parteciperanno i capi di governo di 13 Paesi. Per l'occasione il rapporto e documentario di Traffic e WWF: "I mercati del Myanmar frontiere letali per le tigri".

Redazione GreenCity

Gran finale per l'Anno della Tigre: dal 21 al 24 novembre si terrà a San Pietroburgo lo storico vertice che dovrà decidere il futuro della "regina della giungla" e che vedrà riuniti, sotto la presidenza del primo ministro Vladimir Putin, i capi di Governo dei 13 Paesi che ospitano le ultime 3200 tigri rimaste in natura, le organizzazioni ambientaliste e istituzioni nazionali e internazionali, tra cui la Banca Mondiale, cruciali per lo sviluppo di un Piano Internazionale per la Conservazione della tigre.
Un vertice di altissimo livello, che per la prima volta riunirà i capi di Governo per discutere di una singola specie animale, e da cui il mondo intero, insieme al WWF e al Traffic, si aspetta impegni concreti e immediati per salvare dall'estinzione l'icona della biodiversità asiatica e raddoppiarne il numero entro il 2022, prossimo Anno della Tigre nel calendario cinese.
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Alla vigilia del summit, il Traffic (network internazionale promosso negli anni settanta dal WWF e dall'IUCN per il monitoraggio del commercio di specie) e il WWF lanciano un nuovo rapporto e il documentario breve "Closing a deadly Gateway", che dimostra come ancora oggi il cruento commercio illegale di tigri e grandi felini lungo i confini di Myanmar, Thailandia e Cina, una vera "frontiera letale", stia decimando specie tra le più amate e carismatiche di sempre, compromettendo qualsiasi azione di conservazione di questo splendido felino.
Negli ultimi dieci anni gli studi e le indagini condotte in Myanmar e Thailandia dal Traffic e dal WWF hanno scoperto che sul mercato nero di animali vivi si possono ancora trovare specie rare come tigri o il raro leone asiatico, oltre a centinaia di loro parti, pelli, ossa, zampe e denti, tanto che solo per rifornire quei mercati si stima siano stati uccisi almeno 400 esemplari.
Un mercato illegale ma fiorente, vietato dalle leggi nazionali e internazionali, ma favorito dagli alti margini di profitto, dallo scarso timore di incriminazioni e dalle autorità corrotte, in particolare nelle aree del Myanmar non controllate dal Governo centrale, dove le azioni di contrasto sono più difficili e dove le tigri sono "denaro facile" per gruppi mafiosi e di opposizione anti-governativa. È qui che vengono smerciati animali e prodotti derivati provenienti da Myanmar, Laos, Thailandia, Malesia, India e Indonesia, e diretti via terra o via mare verso Cina e Thailandia, tutti Paesi che a San Pietroburgo saranno chiamati a definire quell'impegno decisivo per la salvezza della tigre.
fino-al-24-novembre-il-summit-per-salvare-la-tigre-3.jpgUn quadro drammatico, che si aggiunge ai numeri forniti appena pochi giorni fa da un altro rapporto Traffic, secondo cui tra il 2000 ed il 2010 in 11 dei 13 Stati-range le autorità hanno sequestrato prodotti vari come ossa, pelli, denti che derivano da un numero di tigri tra le 1069 e le 1220, per una media di 104-119 animali uccisi all'anno, soprattutto in India, Cina e Nepal.
In vista del vertice mondiale sulla tigre il WWF chiama tutti a raccolta per la tappa finale della più importante Campagna WWF mai dedicata a una specie, che sta raccogliendo aiuti in tutto il mondo per sostenere il lavoro sul campo di ricercatori e personale specializzato, impegnati ogni giorno nella salvaguardia della "regina della giungla".  
Su www.wwf.it/tigre è possibile "adottare" la specie e dare il proprio contributo, sostenendo così le azioni di sorveglianza 24 ore su 24 contro i bracconieri, le indagini per combattere il commercio clandestino, l'istituzione di nuove aree protette e nuove regole nei Paesi in cui vive la tigre.
Alla campagna internazionale ha partecipato come testimonial anche l'attore Leonardo di Caprio, che ha seguito gli esperti del WWF in Asia e che nei giorni scorsi ha pubblicato un editoriale sul Washington Post.
Su www.wwf.it/tigre lo speciale "Anno della Tigre" per conoscere l'azione WWF per la tutela della specie e per adottarla, proteggendo il suo habitat e la sua sopravvivenza.
La tigre è anche tra i protagonisti del calendario digitale 2011 dedicato ai grandi predatori disponibile su www.wwf.it/adozioni.


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Pubblicato il: 22/11/2010

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