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Uniti contro il solare

Ai disordini in Egitto, Libia, Algeria, Tunisia, Bahrain, che minacciano le forniture di petrolio e gas naturale, l'Europa risponde...con tagli ai sussidi e nuove tasse sull'energia solare!

Franco Cavalleri

uniti-contro-il-solare-1.jpgCon la crisi in Egitto, Libia, Algeria, Bahrain, Tunisia che sta mettendo a dura prova il mercato del petrolio e del gas naturale sembrerebbe il momento ideale per spingere definitivamente il pedale dell'acceleratore per le energie rinnovabili, in particolare per il fotovoltaico ed il solare che pongono, obiettivamente, meno problemi ambientali dell'eolico e offrono anche la possibilità di un ridisegno totale delle nostre città, dal punto di vista urbanistico e architettonico in ugual misura.

Se il nucleare ha bisogno di tempi lunghi (servono almeno 10 anni per realizzare e mettere in operatività una centrale) il fotovoltaico è invece quasi immediato, soprattutto per le installazioni residenziali e per quelle di piccole comunità o centri commerciali. Apparentemente, quindi, l'ideale per affrontare le acque agitate dei prossimi mesi, che si presentano pieni di incertezza per quanto riguarda le fornitore di petrolio e gas naturale. Non vorremmo trovarci a dover affrontare una versione nordafricana della 'guerra del gas' russo-ucraina, questa volta estesa anche alle forniture di oro nero. Invece succede che Repubblica Ceca, Francia, Regno Unito hanno preso o stanno meditando di prendere misure di compressione del mercato dell'energia dal sole.
I nostri vicini transalpini già alla fine dello scorso anno avevano messo in atto una moratoria sull'installazione di nuovi sistemi FV: fino a tutto marzo 2011 solo impianti sotto i 3kW di capacità nominale. Il governo francese si è poi dato tempo fino all'8 di marzo per definire e presentare un nuovo inquadramento legislativo e fiscale della materia. Il dibattito si è acceso nei giorni scorsi, al Salon des Energies Renouvelables, che si è tenuto a Lione a metà febbraio. 
Prima ancora dell'inizio della fiera lionese, Jean Michel Charpin, esperto di energia e tra i consiglieri del governo, ha lanciato una nuova proposta sul nodo dei sussidi all'energia dal sole: un massimo di 500 MW di nuova capacità ogni anno, da dividere tra nuove installazioni private (quelle sui tetti delle case, per essere chiari, sotto i 16 kW), che avrebbero a disposizione fino a 150 MW; commerciali (tra i 16kW ed i 99kW), per altri 150MW. Per tutti gli impianti di capacità superiore ai 100kW, il piano di Charpin prevede l'emissione di un bando per identificare il vincitore. Infine, per i sistemi a terra, viene previsto un tetto ai sussidi ed in ogni caso anche qui i progetti dovrebbero essere sottoposti a bando.
Non è ancora chiaro quando tale sistema potrebbe o dovrebbe entrare in vigore ma, "Quando Charpin esce con cifre e numeri – ha commentato Alain Desvigne, CEO of Solon SAS – potete essere sicuri che ha il governo alle sue spalle". 
Attualmente, in Francia sono installati impianti per una capacità totale di 3 GW connessi alla rete, stando a Richard Loyen, General Manager dell'associazione francese per l'energia solare, Enerplan. Loyen si aspetta nuove installazione per un capacità tra 1.2 e 1.5 GW nel 2011. inoltre, ci sono altri 3,3 GW di capacità totale in attesa di licenza (i cosiddetti certificati PTF), potenziali candidati per i sussidi secondo il piano di Charpin. 
Cambiamo paese, passiamo la Manica. Anche nel Regno Unito, però, non mancano i problemi per le energie rinnovabili. Chris Huhne, Ministro per l'Energia nel governo di Sua Maestà, ha dato il via ad una revisione del sistemi delle tariffe feed-in
La mossa nasce dal timore di molti che grandi impianti di energia solare potrebbero assorbire completamente i sussidi disponibili per il FV , almeno stando ad una nota rilasciata nei giorni scorsi dal Ministero dell'Energia e dei Cambiamenti Climatici. Secondo quanto diffuso dal Ministero, i fondi sono rivolti soprattutto alle famiglie, le piccole comunità e le piccole imprese, per spingerle a produrre elettricità in modo autonomo. Il sistema, però, rischierebbe di andare fuori controllo. 
Huhne prevede di finire la revisione entro la fine dell'anno. "Le tariffe esistenti rimarranno inalterate fino ad aprile 2012", ha assicurato. Non ci sarà retroattività delle nuove tariffe, ha aggiunto. Qualunque modifica alle tariffe per i progetti solari superiori ai 50 MW, però, avrebbe valore immediato. 
La Renewable Energy Association (REA) ha criticato la mossa del governo, accusandola di creare insicurezza e diffidenza tra investitori e pianificatori. "Lo sviluppo di installazioni di 50 kW o superiori rischia di rimanere nel limbo", hanno detto i portavoce dell'associazione. Il timore è che il sentimento di incertezza si espanda, come un virus, anche a chi sta progettando impianti sotto i 50 kW, di fatto fermando lo sviluppo del settore. 
Il sistema di tariffe feed-in attuale ha contribuito all'installazione di 21mila impianti ad energia rinnovanile solo nel 2010 (quasi ventimila FV, il resto da dividere tra eolico e idroelettrico). Per la maggior parte si tratta di installazioni residenziali, secondo il Ministero, "e hanno prodotto la crescita delle green economy, promosso l'innovazione, creato posti di lavoro e ridotto le emissioni di CO2". Nonostante gli ottimi risultati, Huhne intende tagliare i sussidi, riducendo le feed-in tariff del 10% almeno.
Se il Regno Unito taglia i sussidi, la Repubblica Ceca aumenta le tasse a carico degli impianti solari. Una misura che ha animato le discussioni in materia di energia fin dallo scorso autunno. Il risultato è che, sotto la spinta dell'aumento del prezzo dell'elettricità – addebitato al grande aumento delle installazioni fotovoltaiche! - il governo di Praga ha deciso di introdurre una nuova tassa che riguarderà gli impianti installati nel 2009 e nel 2010. Non un cosa da poco: il 26% di quanto riconosciuto come feed-in tariff. Non solo, ma gli impianti maggiori, a terra, vedranno ridotta la feed-in tariff loro riconosciuta da €0,24 a €0,22 per kWh. I piccoli impianti casalinghi, montati sui tetti,sono esclusi dalla tass e dalla riduzione della tariffa. Anzi, per loro è previsto un aumento, fino a € 0,30 al kWh.


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Pubblicato il: 25/02/2011

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