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Emergenza Giappone, rimane il rischio contaminazione

Nonostante gli sforzi odierni per fornire acqua nelle vasche di stoccaggio degli elementi di combustibile dei reattori 3 e 4, compiuti con gli elicotteri prima e con gli idranti fino al tardo pomeriggio, il rischio di contaminazione anche a distanza dal sito resta significativo.

Redazione GreenCity

Nonostante gli sforzi odierni per fornire  acqua nelle vasche  di stoccaggio degli elementi di combustibile  dei reattori 3 e 4, compiuti con gli elicotteri prima e con gli idranti fino al tardo pomeriggio, il rischio di contaminazione anche a distanza dal sito resta significativo.
Anche per questo motivo, l'Ambasciata Italiana continua a invitare i connazionali ad allontanarsi dalle quattro prefetture colpite dallo tsunami, dalle prefetture a nord di Tokyo e dalla capitale stessa, in quanto la situazione di rischio può evolvere negativamente. Sulla capitale la radioattività rilevata dal Ministero della Ricerca Giapponese sono nell'intervallo 0.04 - 0.06 microsievert/ora (nell'intervallo di tempo dalle 9:00 del 16 marzo alle 9:00 del 17 marzo). I valori sono confermati dalle misure del team italiano presente in Ambasciata, che ha rilevato gli stessi livelli fino a tutto il pomeriggio.
Se fino ad oggi il vento ha spirato in direzione Est, e dalle previsioni dovrebbe continuare fino al prossimo saboto,  portando le nubi ed eventuali materiali radioattivi rilasciati dalla centrale nucleare verso l'Oceano Pacifico, si prevede che nella notte fra domenica 20 e lunedi' 21 marzo, la direzione dei venti prevalenti dovrebbe convergere verso sud, causando potenziali rischi a prefetture prossime a Tokyo.
Al pericolo nucleare si aggiunge il timore di eventuali Blackout nell'area metropolitana di Tokyo nelle prossime ore che potrebbero creare disagi nei trasporti tanto che il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ha richiesto alle compagnie ferroviarie di ridurre la frequenza dei convogli nelle ore di punta (nel pomeriggio e nella serata di oggi).

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Pubblicato il: 17/03/2011

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