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Torna l'alga tossica in Liguria

Il problema si era già presentato gli anni scorsi, ora l'Ostropsis Ovata minaccia 14 località balneari.

redazione GreenCity

Si rinnova lungo il litorale ligure il problema dell'alga tossica che già qualche estate fa mise a rischio la stagione turistica della regione.
Oggi di nuovo si vede rifiorire questo vegetale di cui nel frattempo si sono scoperte anche le cause. Il nome scientifico è Ostreopsis Ovata ed è causata dagli scarichi fognari: secondo quanto prescrive la legge, dagli scarichi non devono essere riversati in mare a non meno di 1.000 metri dal litorale, ma questo sembra non valere per 24 condotte sganciate dal sistema di scarico che conduce al depuratore. Questo comporta il rischio balneabilità per ben 14 zone costiere in prossimità del capoluogo ligure.
Le aree più a rischio presentano delle caratteristiche comuni: acque basse, scarso ricircolo di acqua, fondo roccioso-ciotoloso e presenza di macroalghe. I tratti con caratteristiche differenti da queste, spiega l'Arpal, non dovrebbero avere problemi.
Secondo l'ultimo bollettino dell'Arpal, l'alga tossica sarebbe già presente in due zone, la prima, ma con rischio quasi nullo, è la zona che comprende Genova, Bogliasco, Pieve, Sori, Recco, Camogli, in questo tratto è presente l'alga ma non ci sarebbe il rischio di rilascio della tossina nell'aria. L'altra zona, un po' più a rischio è quella compresa tra Punta Chiappa e Punta Manara dove ci sono condizioni più favorevoli al rilascio della tossina nell'aria.
Al momento non sono stati imposti divieti di balneazione, ma si suggerisce ai sindaci dei comuni coinvolti la sistemazione di cartelli appositi che riportino le seguenti misure di prevenzione: "Prestare attenzione a soggiornare e bagnarsi in tratti di mare con acqua ferma, piccole insenature chiuse o con barriera a mare affiorante o sommersa."

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Pubblicato il: 11/07/2011

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