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Napoli: raccolta differenziata porta a porta per 240 mila cittadini

Il vice sindaco partenopeo, Vincenzo Sodano, all'Ecomondo di Rimini Fiera: "La situazione è sempre a rischio criticità, ma la città sta accogliendo positivamente il nuovo servizio. Se il Ministero dell'Ambiente manterrà gli impegni assunti per il 2012 il progetto potrà raggiungere 500.000 napoletani".

Redazione GreenCity

Raccolta differenziata porta a porta per 240 mila napoletani. Questo l'obiettivo concreto nel breve periodo annunciato questa mattina dal vice sindaco e assessore all'ambiente di Napoli Vincenzo Sodano alla 15a edizione di ECOMONDO, in corso fino a domani a Rimini Fiera, nell'ambito di un Caffè Scienza tutto dedicato alla città dopo l'emergenza rifiuti.
"L'emergenza è ufficialmente finita, ma la situazione rimane comunque sempre molto delicata - ha detto Sodano -. I napoletani stanno dimostrando la loro voglia di riscatto, i cittadini aiutano gli addetti a ripulire piazze e rifiuti e a organizzare isole ecologiche mobili per incentivare e sensibilizzare alla raccolta differenziata. Un grande protagonismo che va coltivato dando risposte e organizzazione. La raccolta porta a porta è partita e anche in quartieri non proprio facili, come Scampia, sta ottenendo una buona accoglienza. In altri ha già raggiunto percentuali molto importanti, per esempio a Bagnoli ha superato il 70% con risultati positivi anche per quanto riguarda la qualità del rifiuto conferito. Come già annunciato il nostro obiettivo è quello di estenderla. Ci eravamo posti come primo traguardo i 320 mila cittadini coinvolti, ma la gara da 8 milioni di euro per la fornitura di mezzi e attrezzature per estendere il porta a porta è andata deserta per ben due volte. Questo inevitabilmente rallenterà la progressione. Dunque, abbiamo ragionevolmente fissato il primo traguardo intorno ai 230/240 mila abitanti,è che una volta raggiunto proietterà comunque Napoli tra le prime città italiane per il porta a porta. Confidando che venga mantenuto l'impegno assunto per il 2012 dal Ministero dell'Ambiente per finanziamenti in grado di portare la differenziata porta a porta fino a 500.000 abitanti".
Un equilibrio complesso, quello napoletano, che s'inserisce in una realtà come quella campana emersa in tutta la sua fragilità nel corso dell'incontro, a cui hanno preso parte anche il direttore generale CONAI Walter Facciotto e il direttore Federambiente Gianluca Cencia; moderatore il giornalista del Sole 24 Ore Jacopo Giliberto.
"Ci sono nodi strutturali come quello degli impianti regionali di trattamento che, con la chiusura di Chiaiano e l'esaurimento a fine anno della discarica del Vesuvio, potrebbero creare le condizioni per una nuova forte criticità nei primi mesi del prossimo anno - ha proseguito il vice Sindaco - In città è inoltre aperto il dibattito sull'inceneritore nella zona orientale di Napoli al posto del quale a nostro avviso sarebbe preferibile pensare a un impianto per il trattamento della frazione umida che vale il 40% dei rifiuti totali napoletani e di cui la città è priva. Sarebbe sufficiente un impianto in loco da 150.000 tonnellate invece spendiamo 750.000 euro l'anno per portare questa frazione fuori territorio. Per scongiurare nel medio periodo nuove emergenze stiamo comunque attendendo le autorizzazioni per il trasporto via nave di rifiuti verso l'Olanda, 4/5000 tonnellate a settimana per il prossimo anno e mezzo".



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Pubblicato il: 11/11/2011

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