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Sacchi da asporto, AssoEcoPlast: cambiare il DL Ambiente

AssoEcoPlast: "a rischio un'intera filiera industriale italiana: migliaia di posti di lavoro e un miliardo di fatturato. Senza alcun vantaggio per ambiente e consumatori".

Redazione GreenCity

Il Decreto Legge 25 gennaio 2012, cd. "Decreto Ambiente", introduce una forte distorsione del mercato della plastica per imballaggi a vantaggio di pochissimi operatori e a discapito di centinaia di aziende che non avrebbero più la possibilità di competere a pari condizioni. A sostenerlo è AssoEcoPlast, l'associazione che raccoglie oltre 100 aziende su tutto il territorio nazionale che operano nel settore dei sacchi per asporto delle merci.
In una nota stampa AssoEcoPlast ritiene che "la formulazione usata nel Decreto – che impone la compostabilità per tutti i sacchi da asporto - non presenta alcuna motivazione di tipo ambientale, tecnologico ed economico. In tal modo viene completamente tolta la possibilità di commercializzare sacchi in plastica biodegradabile e riciclabile al 100%, pienamente compatibili con l'ambiente. Il contrario di quanto sta avvenendo nei paesi più virtuosi in termini di normative ambientali".  
L'associazione evidenzia anche che una stima conservativa del numero di posti di lavoro a rischio su tutto il territorio nazionale è di circa 8/10.000, senza considerare l'indotto (servizi, distribuzione, trasporti, ecc.), che verrebbero persi definitivamente. In pratica un'intera filiera industriale. In termini di fatturato invece, l'impatto sarebbe di quasi un miliardo di euro, con serie conseguenze negative anche sulle entrate fiscali.  
AssoEcoPlast si appella quindi a Governo e Parlamento affinché il testo del Decreto venga modificato, rinviando una decisione tecnica che presenta notevoli complessità ad un apposito tavolo da istituire presso il Ministero dell'Ambiente e il Ministero dello Sviluppo Economico.

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Pubblicato il: 22/02/2012

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