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Liberalizzazioni: rischio taglio per i boschi amici dell'agricoltura sostenibile

WWF: "In arrivo scure sui boschi ‘amici' dell'agricoltura sostenibile realizzati con 20 anni di fondi UE".

Redazione GreenCity

"Una scure pronta ad abbattersi sui boschi ‘amici'  dell'agricoltura sostenibile.  E' la conseguenza che potrebbe derivare dall'articolo 26  del Decreto Semplificazioni - in questi giorni all'esame delle Commissioni competenti della Camera - in base al quale, una volta scaduti i vincoli di destinazione d'uso dei suoli, sarebbero escluse dalla classificazione di ‘bosco' le formazioni forestali di origine artificiale realizzate su terreni agricoli da tutti quegli agricoltori che, grazie ai fondi previsti dalle misure agroambientali delle Politiche di Sviluppo Rurale dell'Unione Europea, hanno finora garantito un modello di buona convivenza tra coltivazioni, tutela della biodiversità e difesa del suolo dal rischio idrogeologico".  
E' quanto denuncia in una nota il WWF Italia, che chiede al Parlamento di dare un segnale importante, a cominciare dalla cancellazione dell'art. 26 del D.L. Semplificazioni, sull'utilizzo coerente ed efficace delle risorse finanziarie, assicurate in passato dall'Unione Europea al nostro Paese, per potersi presentare con autorevolezza al negoziato per la definizione del futuro bilancio comunitario e le nuove regole per la Politica Agricola Comune (P.A.C.) post 2013.
"Il WWF segnala come il provvedimento, nato per snellire la burocrazia e semplificare la gestione quotidiana delle nostre imprese, nasconda la volontà di cancellare i risultati di decenni d'investimenti per il miglioramento degli agroecosistemi del nostro Paese realizzati con i finanziamenti dell'UE".  
"Con le misure agroambientali dei Programmi di Sviluppo Rurale delle Regioni - strumento per l'attuazione a livello territoriale della P.A.C. europea (che rappresenta il 41% del bilancio dell'UE) - sono stati finanziati ai nostri agricoltori interventi per la riforestazione di terreni agricoli. Centinaia di migliaia di euro di fondi europei negli ultimi venti anni sono stati incassati dagli agricoltori italiani per realizzare interventi utili per migliorare l'ambiente in aree spesso degradate da un'agricoltura intensiva e industriale, come nel caso della Pianura padana. Ora il Parlamento italiano si appresta ad approvare nel "Decreto Semplificazioni" proposto dal Governo una norma che rischia di cancellare i risultati raggiunti finora per l'ambiente, grazie ai finanziamenti della P.A.C, con l'ulteriore conseguenza di un notevole spreco degli investimenti economici fatti finora".
"Il risultato pratico dell'articolo 26 (che modifica il comma 6 dell'art. 2 del Dlgs n. 227/2001 sull'orientamento e modernizzazione del settore forestale) - rileva il WWF - sarebbe quello di consentire l'eliminazione di tutte  le formazioni forestali realizzate con l'utilizzo delle risorse della Politica Agricola Comune dell'Unione Europea  escludendo tutti i vincoli ambientali e le procedure previste dalle attuali Leggi forestali nazionali e regionali. Queste formazioni forestali costituiscono quasi sempre elementi di naturalità diffusa indispensabili per la continuità ecologica degli agroecosistemi, in particolare in aree ad agricoltura intensiva".  
"La norma proposta dal Governo Monti risulta essere in  palese contrasto con gli obiettivi della nuova Strategia 2020 dell'Unione Europea  per la conservazione della biodiversità che indica l'obiettivo del mantenimento e potenziamento delle ‘infrastrutture verdi' funzionali alla continuità ecologica dei territori. E' inoltre in contrasto con le  proposte della Commissione UE per la riforma della PAC per il prossimo periodo di programmazione 2014 – 2020, che prevede l'obbligo per ogni azienda agricola di destinare il 7% della  propria superficie ad aree d'interesse ecologico (proposta della Commissione UE per il regolamento del greening nel primo pilatro della PAC)".  
"Questo modo di impiegare i finanziamenti dell'Unione Europea da parte del Governo italiano ricorda la famosa tela di Penelope, tessuta di giorno e sfilata di notte", sottolinea Franco Ferroni, Responsabile Policy Biodiversità, Aree protette e Agricoltura del WWF Italia. "Non si può pensare di chiedere misure e finanziamenti per un'agricoltura sostenibile, nell'ambito del processo di riforma della Politica Agricola Comune – PAC, post 2013  e nel contempo misconoscere i risultati ottenuti sinora grazie ai fondi europei. Un pessimo segnale per la credibilità del nostro Governo rispetto all'utilizzo sostenibile, coerente ed efficace delle risorse del prossimo bilancio comunitario".

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Pubblicato il: 02/03/2012

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