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Telecom Italia industry leader nel settore delle telecomunicazioni negli indici di sostenibilità Dow Jones

Telecom Italia è stata confermata per il tredicesimo anno consecutivo nei Dow Jones Sustainability Indexes World e Europe ed è l’unica azienda italiana ad essere leader nel proprio settore industriale.

Redazione ImpresaGreen

Telecom Italia si conferma per il tredicesimo anno consecutivo nei Dow Jones Sustainability Indexes World (DJSI World) e Europe (DJSI Europe) e viene riconosciuta ‘industry leader’ nel settore delle telecomunicazioni con il punteggio di 90/100: è l’unica azienda italiana ad ottenere tale riconoscimento nel proprio settore industriale.
La revisione annuale per l’ammissione agli Indici di Sostenibilità del Dow Jones avviene a seguito di un rigoroso processo di valutazione dell’azienda svolto da agenzie di rating specializzate che, sulla base di oltre 100 domande, ne analizzano la performance finanziaria e non, sulla base di criteri di natura generale e settoriale, che considerano tra gli altri le relazioni con i clienti e le persone del gruppo, l’innovazione e la ricerca, la gestione dei rischi, le strategie relative ai cambiamenti climatici, la catena di fornitura e l’analisi degli impatti socio-ambientali del business.
Si tratta di un riconoscimento importante che conferma l’impegno del Gruppo nell’integrazione della sostenibilità all’interno della strategia aziendale, rendendola veicolo per la creazione di valore economico e sociale (Corporate Shared Value).
La presenza di Telecom Italia negli Indici di Sostenibilità Dow Jones si affianca alla partecipazione del Gruppo in altri importanti indici mondiali di sostenibilità e sistemi di valutazione, come la serie di indici FTSE4Good e Euronext Vigeo Eiris.
La presenza di un’azienda negli indici di sostenibilità è un elemento di crescente interesse nella valutazione degli investitori che, con sempre maggiore frequenza, prendono in considerazione anche parametri non finanziari nelle loro scelte di portafoglio, ritenendo le aziende sostenibili meno rischiose nel medio-lungo termine rispetto ad aziende che non soddisfano requisiti di natura ambientale, sociale e di governance.

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Pubblicato il: 09/09/2016

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