Eni e CLG, accordo per le tecnologie per la conversione dei residui della raffinazione

L'accordo consentirà a Eni e CLG di valorizzare la complementarietà delle rispettive tecnologie, offrendo la più completa gamma di soluzioni con un completo supporto operativo e commerciale.

Autore: Redazione ImpresaGreen

Eni e Chevron Lummus Global (CLG) hanno sottoscritto un accordo di cooperazione e licenza per le tecnologie per la conversione dei residui della raffinazione. L’intesa riguarda le tecnologie Eni EST (Eni Slurry Technology) e LC-FINING, LC-MAX, LC-SLURRY e LC-LSFO di CLG.
Queste tecnologie offriranno alle raffinerie di tutto il mondo un'ampia gamma di processi di hydrocracking, inclusa la conversione completa dei residui più pesanti della produzione petrolifera in prodotti più leggeri e più pregiati.
Eni e CLG, grazie agli investimenti in ricerca e sviluppo, sono in grado di commerciare in tutto il mondo tecnologie di hydrocracking di residui petroliferi e servizi tecnici e ingegneristici a loro supporto.
Eni è leader di mercato nei processi di slurry hydrocracking con la tecnologia EST, che è in grado di convertire completamente i residui di raffinazione in prodotti leggeri di elevata qualità, azzerando la produzione di residui pesanti di raffinazione sia liquidi che solidi con significativi vantaggi ambientali. Le tecnologie di hydrocracking di residui di CLG sono basate sull’impiego di reattori a letto ebullato, soluzioni di processo tra le più utilizzate e affidabili per la conversione di residui da moderata ad elevata.  
La cooperazione tra Eni e CLG include i rispettivi centri di ricerca e sviluppo in Italia e negli Stati Uniti, al fine di sviluppare nuove tecnologie di processo e catalizzatori per la conversione completa di residui di basso valore e materie prime alternative in prodotti per il trasporto e per la chimica.

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