IBM punta a green e openess

Sotto l'egida del rispetto dell'ambiente e dell'apertura si è svolto il più importante evento annuale del comparto software di IBM.

Autore: Redazione GreenCity

Lo scorso 18 settembre la Villa Reale di Monza ha fatto da cornice a IBM Softwareland, l'evento annuale di IBM Sofware, durante il quale esperti e relatori illustrano tematiche e sfide in ambito IT.
È toccato a Gianfranco Previtera, Vice President Software Group, IBM Italia, introdurre la giornata. "IBM con il software vuole essere parte dell'innovazione, ha affermato, seguendo due direttrici principali: l'attenzione all'ambiente e l'apertura. E questo luogo esprime bene i temi della giornata. Progettata dall'architetto Giuseppe Piermarini è stata voluta fortemente dall'imperatrice Maria Teresa d'Austria nel 1780 come residenza estiva, ideale per l'aria pulita, gli spazi aperti e il verde circostante".
La divisione Software, che nel 2007 ha raggiunto un fatturato pari a 20 miliardi di dollari, occupa un posto importante all'interno della galassia IBM: conta 30 laboratori al mondo, di cui uno in Italia a Roma, 45 mila persone, 30 mila business partner, un'offerta articolata su cinque linee di prodotto (Lotus, Information Management, Tivoli, Rational e WebSphere), e 60 acquisizioni nell'arco di 10 anni.
"E' un momento difficile per il mercato, la crisi finanziaria non aiuta, ha dichiarato Previtera, ma la difficoltà italiana a partecipare ai giochi globali deve essere presto superata."

[tit:Rispetto dell'ambiente]
L'anima software di IBM pensa di poter dare un contributo significativo all'innovazione nel nostro paese, seguendo due arterie primarie: il green it e l'openess.
L'impegno di IBM per il rispetto dell'ambiente e il risparmio energetico risale al 1971 quando la società elaborò un regolamento interno dedicato all'impatto ambientale. Da allora questo commitment è fortemente evoluto, prendendo forma in obiettivi di efficienza energetica per tutte le attività dell'azienda, fino a culminare lo scorso anno nel progetto Big Green, che ha visto IBM lanciare un insieme di iniziative per incrementare in modo sostanziale il livello dell'efficienza energetica dell'IT, in particolar modo dei data center. IBM ha destinato all'iniziativa un investimento annuale pari a 1 miliardo di dollari e uno staff di 850 esperti. Il progetto punta a sviluppare nuovi hardware, software e servizi ad alta efficienza energetica e servizi dedicati ai data center per ridurre i consumi di energia, con l'obiettivo di ridurre del 12% le emissioni di Co2 entro il 2012.Lo scorso maggio è stata annunciata la fase due del progetto Big Green, denominata Software for greener World, che prevede una serie di nuove strategie, progetti e software per favorire una riduzione significativa dei costi.Per quanto riguarda l'altra direttrice, la battaglia degli open standard vede IBM in prima linea da quasi un decennio. Attualmente la società è coinvolta in oltre 150 progetti open source ed è l'azienda che ad oggi ha dato il maggior contributo ai progetti della community, avendo donato più di 500 brevetti dal 2005.

[tit:Parola d'ordine: Open]
L'impegno sul fronte dell'Open Computing ha visto IBM investire più di un miliardo di dollari nello sviluppo di Linux e avviare il progetto Eclipse nel 2001, con la donazione del codice sorgente e istituendo l'Eclipse Foundation. Oltre a iniziative, programmi e investimenti, supporto, il coinvolgimento in ottica "Openness" di IBM prevede anche un forte commitment in termini di prodotti. Oggi, infatti, accanto alle versioni proprietarie dei prodotti esiste la versione open.
Sotto il capello di "Open Computing" rientra anche il concetto di Autonomic Computing, per costruire computer che imparano a gestirsi, ripararsi, e autoregolarsi. Si tratta di una tecnologia con cui l'azienda ha lanciato una grande sfida nel settore dell'informatica per la costruzione di sistemi auto-regolati e auto-gestiti. IBM ha integrato le capacità "autonomic" nelle funzioni di più di 500 prodotti in più di 100 prodotti e servizi diversi. Con l'Autonomic Computing, l'azienda si è concentrata sulla semplificazione delle operazioni dei data center.
Lo scorso settembre IBM ha aderito a OpenOffice.org, la community open source che lavora al progetto di una suite per applicazioni d'ufficio basata su standard aperti e che supporta il formato ODF, e ha contribuito rilasciando il codice sviluppato per Lotus Notes. Lo stesso mese ha lanciato Lotus Symphony, la suite di Office Automation, che in pochi mesi ha registrato più di 500 mila download.

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