Italiani: un popolo di ambientalisti

Secondo una ricerca commissionata da Intel Italia a GFK-Eurisko gli italiani si dimostrano attenti ai consumi energetici, guardano con attenzione alle fonti di energia alternative, e sono influenzati dalle scelte delle aziende verso l'ambiente.

Autore: Redazione GreenCity

Le aziende italiane sono sempre più orientate all'adozione di tecnologie che favoriscono il risparmio energetico. Lo dice una ricerca commissionata da Intel a GFK-Eurisko.
La ricerca, condotta su un campione rappresentativo di 500 individui dai 20 ai 64 anni e 100 aziende con oltre 50 dipendenti, ha analizzato infatti gli atteggiamenti e le abitudini degli italiani, in diverse situazioni (a casa, in ufficio e nelle scelte aziendali) e ha messo in luce alcuni aspetti interessati. Se è vero che la principale fonte di riscaldamento domestico è il gas metano, gli italiani guardano con sempre maggiore interesse anche all'energia da fonti rinnovabili: 1 italiano su 3 è disposto a pagarla di più (in particolare, 1 su 4 fine al 3% in più, mentre il 6% fino al 10% in più). Nelle grandi città e in generale nell'area nord-ovest, dove probabilmente negli ultimi anni si è sentito di più il problema energetico o comunque si è creata una maggiore educazione ambientale grazie anche ad alcune scelte delle istituzioni, questa percentuale è maggiore il 37% (rispetto alla media nazionale del 26%) è disposto a pagare fino al 3% in più. Ma la ricerca evidenzia anche che gli italiani sono attenti anche ai consumi energetici e allo spreco delle risorse naturali da parte delle aziende: il 68% quando acquista beni o servizi, infatti viene influenzato dalle scelte che le aziende fanno in materia di tutela ambientale. Ben il 90% del campione dichiara di sapere che è possibile acquistare energia da fonti rinnovabili, ma solo l'8% l'acquista. Il dato rassicurante è che indagando sul grado di interesse ad acquistarla in futuro, il 66% risponde molto/abbastanza. Tra chi non è interessato, vi è anche chi segue diverse politiche aziendali come la ripiantumazione (9%) o l'adozione di pannello solari per l'energia (5%).

[tit:Gli italiani nelle loro abitazioni]
Per quanto riguarda le abitudini degli italiani all'interno delle loro abitazioni gli elettrodomestici e l'elettronica di consumo sono ormai di uso quotidiano: ben più del 90% ha infatti TV, lavatrice... ma il 73% del campione dichiara anche di avere in casa almeno un computer a dimostrazione che in alcuni casi il PC sta diventando un buon sostituto della televisione.
È incoraggiante vedere come l'attenzione alla classe di consumo energetico per gli elettrodomestici sia cresciuta: rispetto ai prodotti acquistati in passato, quando il 76% aveva tenuto conto del consumo energetico, ben il 90% degli intervistati dichiara che ne terrà conto nell'acquisto di elettrodomestici in futuro. Purtroppo non c'è la stessa attenzione anche per l'acquisto di prodotti di elettronica di consumo (il 40% del campione ha tenuto conto nella scelta di dispositivi quali la TV, il lettore DVD) e del Personal Computer, segno che le aziende che offrono questi prodotti possono ancora fare molto per promuovere la cultura del risparmio energetico.Gli italiani, inoltre, sono molto attenti all'utilizzo di lampadine a basso consumo energetico, (l'87% dichiara di usarle) in generale si denota una scarsa sensibilità verso il risparmio di acqua, in particolare al sud e nelle isole dove solo il 24% utilizza riduttori di flusso rispetto alla media nazionale del 36%. I piccoli accorgimenti di tutti i giorni vedono la popolazione del Belpaese abbastanza attenta: il 96% degli italiani spegne la luce quando la stanza è vuota e l'82% del campione dichiara di fare la raccolta differenziata. Cerca anche di utilizzare la lavastoviglie a pieno carico (lo fa spesso il 55%) e di mantenere una temperatura non superiore ai 20°C d'inverno (spesso il 59%, sempre il 16%), ma sul fronte automobile, solo il 41% cerca di limitarne l'utilizzo.

[tit:Limpegno delle aziende]
E le aziende come sono impegnate su questo fronte?
L'attenzione delle aziende verso i dispositivi di elaborazione (e in generale per l'IT) è molto alta: quasi il 50% ha tenuto conto dei consumi energetici  nella scelta dei server e più di 1 su 3 per la scelta dei PC (una percentuale più alta rispetto agli individui). Resta al primo posto l'illuminazione che riceve l'attenzione di 2 aziende su 3, mentre la percentuale di aziende che hanno anche auto ibride è ancora basso (il 6% del campione).Analizzando la presenza di PC e server a basso consumo energetico, nel 43% delle aziende sono già presenti. Di questi, il 24% ritiene che PC e server a basso consumo energetico influiscano sui consumi in azienda.

Visualizza la versione completa sul sito

Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all’uso dei cookie.