Studio EnergRed: bollette energetiche raddoppiate in pochi mesi

Nel primo trimestre del 2022 il costo è salito a 3.161 euro a famiglia. Ma a preoccupare è anche la bolletta energetica del comparto produttivo —proiettata verso i 57 miliardi di euro (+47%) e preoccupa anche il chip shortage, la carenza di componenti elettroniche.

Autore: Redazione ImpresaGreen

Se nel 2021 una famiglia media spendeva 1.770 euro all’anno tra gas ed elettricità, nel primo trimestre del 2022 il costo (annualizzato) è salito a 3.161 euro. Insomma, secondo i dati dell’Agenzia di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) le bollette degli italiani sono raddoppiate in pochi mesi. Nel contempo —se si tengono presenti anche i settori agricoli e dei servizi— la bolletta del comparto produttivo italiano è proiettata quest’anno verso i 57 miliardi di euro. A metterlo in evidenza è un’analisi di EnergRed, E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi italiane con un particolare focus sulle fonti rinnovabili e sul solare. A gennaio 2022, oltretutto, forte è stato anche l’aumento delle materie prime non energetiche che hanno registrato un +45% sul pre Covid (dati Banca Mondiale), con forti differenze tra le diverse commodity. Tra le materie prime ferrose, rispetto ai livelli pre Covid, a gennaio 2022 il prezzo dell’acciaio è aumentato del +54%, quello dell’alluminio del +65% ed il rame è salito del +59%. Mentre per lo stagno ed il nichel l’aumento è stato ancora maggiore: rispettivamente +139% e +61%. Per le materie plastiche ed elastometri l’indice sintetico sul mercato europeo è aumentato del +34%, per carta e legno del +48%, per il grano +34%, per il cotone —in grande ascesa— +66%. Altro tema di grande attualità è il chip shortage —la carenza di componenti elettroniche— la cui scarsità rappresenta un ostacolo rilevante in molti processi produttivi. Così —ad esempio— il prezzo dei multichip ha registrato un aumento del +390%. Fattori che penalizzano certamente le famiglie, ma che più pesantemente si riflettono sulle imprese italiane e sulle prospettive economiche del Paese. «Per l’energia delle imprese si tratta di un aumento del 47% sul già salatissimo conto del 2021» sottolineano gli analisti della E.S.Co., secondo i quali l’introduzione di soluzioni fotovoltaiche distribuite per autoconsumo —mediante l’installazione di circa 50 GWp— porterebbe il comparto a risparmiare fino a quasi 20 miliardi di euro. Portando il solare dall’attuale 11% ad una quota pari al 35% della produzione totale di energia elettrica, si ridurrebbe la necessità di gas naturale dell’11%. Ed auto-consumando per le necessità giornaliere l’energia degli impianti fotovoltaici distribuiti nelle nostre imprese produttive la dipendenza dell'Italia dal gas russo diminuirebbe del 29%. «Oggi produrre energia da impianti fotovoltaici costa un sesto rispetto alla produzione nelle centrali turbogas e permette di risparmiare 33 milioni di tonnellate di CO2, il 10% del totale prodotto sul nostro suolo» sottolineano gli esperti di EnergRed.com. «La nostra metodologia è in grado di garantire energia da tecnologia fotovoltaica alle imprese ad un prezzo omni-comprensivo di 150 per MWh ed in taluni casi di 100 euro per MWh, rendendo l’energia solare in autoconsumo la fonte più rapida da implementare e più conveniente per i bilanci delle aziende e per l’ambiente» puntualizza Giorgio Mottironi, responsabile marketing di EnergRed.

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