Indagine Geotab: in Italia, il 94% dei conducenti di veicoli commerciali è favorevole al coaching basato sull’AI
Il nuovo studio paneuropeo evidenzia l’interesse degli autisti del Bel Paese verso l’utilizzo di tecnologie emergenti, come le funzionalità abilitate dalle dash cam basate sull’intelligenza artificiale, per migliorare abitudini di guida e sicurezza.
Autore: Redazione ImpresaGreen
Una nuova analisi condotta a livello paneuropeo* da Geotabsvela che i conducenti di veicoli commerciali hanno una visione chiara del futuro della tecnologia in cabina: in materia di dash cam, l'87% dichiara infatti che preferirebbe il supporto di sistemi volti ad offrire funzionalità di coaching vocale immediato e basato sull'intelligenza artificiale, piuttosto che la registrazione di filmati dell'interno del veicolo e memorizzati per essere rivisti in un secondo momento. L’entusiasmo degli autisti italiani verso questo tipo di soluzioni è ancora più marcato: ben il 94% (la percentuale più elevata, ben 7 punti sopra la media europea) si dichiara a proprio agio nell’accettarle, per ricevere istruzioni immediate finalizzate a migliorare il proprio stile di guida.
Lo studio, condotto coinvolgendo oltre 3.500 autisti professionisti in sette Paesi europei, di cui 500 in Italia, mette in luce una questione fondamentale: la delicata mediazione tra privacy e protezione. Da un lato, il 92% degli intervistati europeo esprime infatti riserve sull’uso delle telecamere in cabina; dall’altro, la stessa percentuale sarebbe disposta a superare tali timori se le riprese potessero dimostrare l’assenza di colpa in caso di incidente. In Italia, questo equilibrio si modifica leggermente: ben il 95% degli autisti è disposto a mettere da parte i propri dubbi nel caso in cui i filmati consentissero loro di essere scagionati nell’eventualità di un sinistro. Questi dati sottolineano come i conducenti valutino attentamente i potenziali benefici della tecnologia, seppur bilanciandoli con le preoccupazioni legate alla riservatezza.
Focus sull’Italia
Gli autisti della Penisola, benché più propensi verso l’innovazione rispetto ai colleghi del continente, si trovano particolarmente combattuti tra i benefici pratici offerti dalle dash cam e la forte sensibilità nei confronti del controllo sul proprio lavoro. Le telecamere di bordo sono infatti percepite positivamente soprattutto per la loro utilità nella gestione delle pratiche assicurative, con il 44% degli intervistati che ne riconosce il valore nella risoluzione più rapida dei sinistri. Seguono il supporto nella dimostrazione dell’assenza di colpa in caso di incidente (43%) e il miglioramento degli standard di guida attraverso il coaching (43%).
Tuttavia, questa apertura è accompagnata da varie preoccupazioni, che emergono in maniera equa. I dubbi sono connessi prevalentemente al rischio di errata interpretazione del materiale raccolto (38%), seguito dalla percezione di sfiducia da parte del datore di lavoro (36%) e dalla tutela della privacy pubblica, vale a dire degli altri utenti della strada che potrebbero venire filmati (32%).
Il gap emerso dallo studio è trasversale a livello europeo, e i gestori di flotte sono chiamati a colmarlo. Le preoccupazioni degli autisti risultano infatti ampie e diversificate, senza che una in particolare emerga con forza. In Europa come in Italia, rispetto all’impiego delle dash cam , tra le resistenze più rilevanti figurano il timore che le riprese vengano estrapolate dal contesto (38%), il loro possibile utilizzo a fini disciplinari (34%) e le preoccupazioni legate alla sicurezza dei dati (34%). Questi elementi rappresentano ostacoli concreti all’adozione delle telecamere a bordo, sottolineando l’importanza di investire in formazione e comunicazione per favorirne una comprensione più consapevole e condivisa.
“I dati dimostrano che i conducenti sono pragmatici e lungimiranti. Lo studio evidenzia una tensione tra privacy e protezione, ma al tempo stesso ne suggerisce la soluzione”, ha affermato Edward Kulperger, Senior Vice President EMEA di Geotab. “L’idea che gli autisti siano contrari alla tecnologia è ormai superata: il loro livello di accettazione cresce quando comprendono i reali vantaggi delle nuove soluzioni. Il settore ha l’opportunità di migliorare la comunicazione sul contributo che questi sistemi possono dare alla sicurezza. Si tratta di un approccio che può favorire la nascita di una cultura della fiducia e portare a strade più sicure per tutti”.
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