La logistica si prepara al Black Friday: previsto aumento del 50% per consumo di carburante ed emissioni di CO₂

I dati della scorsa edizione elaborati da Geotab offrono insight su cosa aspettarsi quest’anno: nella settimana del “venerdì nero” 2024, a livello europeo le flotte impegnate nelle consegne dell’ultimo miglio hanno registrato mediamente oltre 28.910 euro di costi aggiuntivi e circa 160.000 litri consumati per carburante extra.

Autore: Redazione ImpresaGreen

La comodità offerta dall’e-commerce, tra acquisti con un click e consegne rapide, ha un rovescio della medaglia che spesso viene ignorato: la pressione operativa sulle flotte commerciali, che costituiscono la colonna portante del settore, specialmente nei periodi di picco legati a sconti e promozioni. A confermarlo è un nuovo studio di Geotab che, in vista del Black Friday 2025, ha analizzato i dati aggregati dei veicoli commerciali connessi alla propria piattaforma, relativi ai periodi immediatamente precedenti e successivi al “venerdì nero” dello scorso anno. L’obiettivo? Individuare trend che potrebbero nuovamente replicarsi nelle prossime settimane, a cavallo della giornata del 25 novembre. Dai sette Paesi europei presi in esame (Francia, Germania, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito e Spagna) emerge un quadro condiviso: lo stress operativo sulle flotte commerciali è tangibile e misurabile. I dati mostrano infatti come l’aumento della domanda influenzi direttamente l’operatività portando a fermate più frequenti, viaggi più brevi e un incremento del tempo trascorso in sosta con il motore acceso.           Durante la settimana del Black Friday 2024, le flotte analizzate da Geotab a livello europeo hanno registrato un aumento del 6% nel consumo di carburante e nell’emissione di CO₂ per veicolo. Questo si traduce in una spesa aggiuntiva stimata in più di 28.000 euro, oltre a circa 160.000 litri di combustibile extra bruciato, in media, da ogni flotta, in soli sette giorni. Il numero di viaggi per singolo veicolo ha raggiunto l’apice (+16%) durante la settimana del “venerdì nero”, il secondo (+17%) nella settimana precedente al Natale. Subito dopo le festività, il numero di corse per veicolo è calato drasticamente, con una diminuzione del 50%. In parallelo, è stato rilevato, nel periodo di sconti, un incremento del 9% del tempo di sosta a motore acceso, sintomo di fermate più frequenti, e una riduzione dell’10% nella distanza media percorsa per viaggio, a testimonianza di una logistica particolarmente frammentata. Questi dati puntano nella direzione di un volume di consegne significativamente maggiore, in risposta all’esponenziale aumento degli acquisti che ciclicamente si verifica nelle settimane di saldi e shopping natalizio. L’elettrificazione potrebbe teoricamente contenere consumi di carburante ed emissioni di CO₂. Eppure, nonostante a livello europeo l’aumento dei veicoli elettrici nelle flotte sia costante, durante il picco stagionale, solo il 12% dei viaggi è stato coperto da questo tipo di mezzi: risulta quindi un’evidente difficoltà strutturale nel sostituire completamente i veicoli a combustione interna, specialmente nei momenti di maggiore pressione. L’Italia si allinea alla tendenza europea, seppur con alcune specificità. Il numero di viaggi per veicolo, e di conseguenza il consumo di carburante e le emissioni di CO₂, aumentano senza anomalie significative durante il Black Friday e calano a Natale, quando gli autisti (o meglio alcuni di loro) si godono le meritate festività. La distanza media per viaggio è invece diminuita, ma in modo meno marcato rispetto ad altri Paesi come i Paesi Bassi – ed il picco più basso, che sfiora il -10%, viene raggiunto nella settimana dal 15 al 22 dicembre, immediatamente prima di Natale. Una possibile motivazione potrebbe essere ricercata nella tendenza degli italiani ad acquistare regali all’ultimo minuto, oppure nella minore diffusione della tradizione del Black Friday rispetto ad altre nazioni europee. In quest’ultimo caso, per il 2025 si potrebbe prevedere una diminuzione più consistente, sintomo di una maggiore capillarità e consistenza numerica delle consegne, considerando che il “venerdì nero” sta guadagnando sempre più terreno anche in Italia: nel 2024, ad esempio, si è registrato un aumento del giro d’affari dell’8,6% rispetto all’anno precedente (fonte: Ipsos). Sorprende, infine, che il tempo di sosta a motore acceso sia rimasto relativamente stabile, a differenza di altri Paesi, specialmente la Francia, dove si sono osservate variazioni più accentuate. I conducenti della Penisola sono davvero più coscienziosi, spegnendo sistematicamente il proprio mezzo durante le fermate? Oppure si tratta di un’abitudine poco sostenibile che persiste anche nel resto dell’anno? Le cause dietro questi dati possono essere molteplici, e solo un’analisi approfondita delle attività operative delle flotte dell’ultimo miglio durante la prossima stagione di picco potrà fornire risposte concrete.

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