Un team internazionale coordinato da
ENEAha elaborato le
linee guida[1]per la raccolta dei
dati di tracciabilitàe
sostenibilità del settore moda,a supporto delle aziende per l’adeguamento ai futuri obblighi normativi europei, come l’introduzione del Passaporto Digitale di Prodotto (DPP
[2]) prevista per il 2027. Il documento, pubblicato dal Comitato Europeo di Normazione, è stato redatto insieme a esperti di Universitat Politecnica de Catalunya (
UPC) e
Reverse Resource[3], con il supporto dell’Ente di Normazione italiano
UNI, ed è stato presentato in un evento organizzato da
DigitX Innovation Hub, Centro di riferimento per aziende tessili, retailer ed enti di ricerca.
“Queste linee guida rappresentano un modello tecnico su come raccogliere e gestire concretamente i dati lungo l’intera catena di approvvigionamento, in vista dell’introduzione di uno strumento come il DPP, che promette di rivoluzionare il modo in cui gli utenti leggono e comprendono i prodotti tessili e il loro ciclo di vita”, spiega la coordinatrice del team,
Gessica Ciaccio, ricercatrice del Laboratorio ENEA Cross technologies per distretti urbani e industriali, del Dipartimento tecnologie energetiche e fonti rinnovabili. “Sebbene – aggiunge – i requisiti tecnici e non che dovranno essere soddisfatti dalle aziende del settore siano ancora in fase di definizione”.
La metodologia di raccolta dati prevede sei diverse fasi basate su standard preesistenti, arricchite da specifiche di settoresullo scambio dati tra le aziende e sull’integrazione degli aspetti legati alla sostenibilità ambientale e sociale e ai controlli doganali.
Nel dettaglio, le linee guida mettono insieme i risultati di iniziative UE apripista come il progetto
TRICK, che ha sviluppato una piattaforma di tracciabilità a supporto dell’economia circolare, con i progetti
CISUTAC, focalizzato sulla gestione ottimizzata dei rifiuti post-consumo, e
PESCO-UP, dedicato al riciclo di tessuti misti (cotone/poliestere).
“Le linee guida rappresentano il risultato di un importante sforzo collaborativo che sintetizza anni di ricerca e sperimentazione sul campo. Una risorsa preziosa per aziende, sviluppatori software e in generale per gli stakeholder dell'ecosistema tessile e dell'abbigliamento, tra cui operatori logistici, addetti alla raccolta e riciclo dei rifiuti: soggetti tutti chiamati ad affrontare una fase cruciale di transizione normativa e digitale per rendere i sistemi produttivi sempre più sostenibili e circolari” conclude Ciaccio.