AEA presenta la relazione «Lambiente in Europa - Stato e prospettive»

L'Agenzia europea dell'ambiente ha pubblicato oggi la sua quarta relazione "L'ambiente in Europa - Stato e prospettive": una valutazione di come e perché sta cambiando l'ambiente in Europa e di cosa stiamo facendo a riguardo. SOER 2010 conclude che un approccio completamente integrato, volto a trasformare l'Europa in un'economia verde ed efficiente sotto il profilo delle risorse, può garantire un ambiente sano e promuovere la prosperità e la coesione sociale.

Autore: Redazione GreenCity

Dalla valutazione dell' AEA, Agenzia europea dell'ambiente,  "L'ambiente in Europa - Stato e prospettive" resa pubblica oggi emerge che la domanda globale di risorse naturali per l'alimentazione, l'abbigliamento, l'alloggio e il trasporto della popolazione è in aumento.
Questa domanda crescente di capitali naturali esercita una pressione sempre maggiore sugli ecosistemi, sulle economie e sulla coesione sociale in Europa e nel resto del mondo. La relazione SOER 2010 conferma tuttavia che in Europa politiche ambientali valide continuano a migliorare l'ambiente senza compromettere il potenziale di crescita.
SOER 2010 evidenzia inoltre una maggiore comprensione dei legami esistenti fra il cambiamento climatico, la biodiversità, l'uso delle risorse e la salute umana, e del modo in cui strumenti quali la pianificazione del territorio, la riforma fiscale ecologica, la prevenzione dell'inquinamento, il principio di precauzione e la contabilità delle risorse possono sostenere un approccio per la loro gestione basato sul capitale naturale. 
Principali risultati e raccomandazioni Cambiamento climatico: l'Unione europea ha compiuto progressi nella riduzione delle emissioni e nella diffusione delle energie rinnovabili. Nel 2009, le emissioni nell'EU-27 sono diminuite del 17% rispetto ai livelli del 1990, avvicinandosi quindi all'obiettivo comune di una riduzione delle emissioni del 20% entro il 2020. Tuttavia, le tendenze settoriali non sono tutte positive. Nell'EU-27 le emissioni derivanti dai trasporti sono aumentate del 24% tra il 1990 e il 2008. Adattamento al cambiamento climatico: anche se l'Europa raggiungesse i suoi obiettivi in materia di riduzione delle emissioni e i leader mondiali si accordassero su azioni forti nei negoziati in corso a Cancún, in Messico, l'Europa dovrà comunque adattarsi agli impatti del cambiamento climatico attuali e previsti per il futuro. Una gestione accurata del capitale naturale può contribuire ad affrontare queste sfide. Biodiversità, ecosistemi e salute umana: la rete Natura 2000 delle aree protette, che attualmente copre circa il 18% del territorio dell'UE, ha contribuito a proteggere specie minacciate e a preservare aree verdi per il tempo libero. La normativa in materia di qualità dell'aria e dell'acqua ha ridotto la pressione sulla biodiversità e sulla popolazione. D'altro canto, l'intensificazione dello sfruttamento del suolo, la perdita di habitat e la pesca eccessiva hanno impedito all'UE di raggiungere l'obiettivo di arrestare la perdita di biodiversità entro il 2010. Soluzioni integrate con prospettive globali: mostrando le numerose interazioni tra le diverse sfide, ambientali e di altro tipo, SOER 2010 ci spinge a intensificare le azioni integrate tra i diversi settori delle politiche interessate da tali sfide, al fine di assicurare miglioramenti più rapidi e ottimizzare i benefici correlati (per esempio mitigare il cambiamento climatico e migliorare allo stesso tempo la qualità dell'aria). Efficienza delle risorse: la sicurezza degli alimenti, dell'energia e dell'acqua sono fattori chiave per lo sfruttamento del suolo, poiché vi è un aumento di domande spesso contrastanti (per esempio di alimenti, mangimi e carburante). Una contabilità e una fissazione dei prezzi che tengano conto pienamente delle conseguenze dell'utilizzo delle risorse sono essenziali per indirizzare le aziende e i consumatori verso una migliore efficienza delle risorse. Coinvolgimento dei cittadini: la politica da sola non può fermare o invertire le tendenze ambientali. Dobbiamo aumentare il numero di cittadini impegnati a ridurre il proprio impatto sull'ambiente, coinvolgendoli nella raccolta di dati e attraverso i media sociali.

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