Decreto rinnovabili, le aziende sono sconcertate

Le aziende di ANIE-GIFI esprimono grande sconcerto sul Decreto rinnovabili appena emanato che metterebbe a rischio 10.000 posti di lavoro e 40 miliardi di euro di investimenti programmati.

Autore: Redazione GreenCity

Le aziende di ANIE-GIFI esprimono grande sconcerto sul Decreto rinnovabili appena emanato che metterebbe a rischio 10.000 posti di lavoro e 40 miliardi di euro di investimenti programmati.
La dichiarazione delle due associazioni arriva dopo una attenta rilettura del Decreto  e la preoccuapzione riguarda in particolar modo i seguenti punti:
- L'applicazione dell'attuale Conto Energia esclusivamente agli impianti solari per i quali l'allacciamento alla rete abbia luogo entro il 31 maggio 2011;
- L'emanazione del nuovo decreto entro il 30 aprile 2011 e la determinazione della quota massima annua incentivabile.
"Così come è stato approvato – afferma il Presidente del GIFI Valerio Natalizia – il Decreto determina sin da subito effetti pesantemente negativi quali: il ricorso immediato alla cassa integrazione straordinaria, identificata attualmente nell'ordine di oltre 10.000 unità direttamente impiegate nel settore, il blocco di investimenti per oltre 40 miliardi di euro programmati per i prossimi mesi, il blocco delle assunzioni e la perdita di qualificati posti di lavoro, quali quelli nella Ricerca & Sviluppo."
"Tra gli ulteriori punti critici inerenti il Decreto appena emanato – prosegue il Presidente del GIFI – mi preme evidenziare con forza il blocco immediato degli ordinativi delle aziende (stimabili in oltre 8 miliardi di euro), il blocco dei contratti in corso (per un valore di circa 20 miliardi di euro) già sospesi e per i quali le aziende dovranno procedere comunque al pagamento dei fornitori, senza ottenere il finanziamento previsto dagli istituti di credito che hanno tempestivamente annullato le delibere di finanziamento, ed infine il fermo degli investitori sia nazionali che internazionali, che ora attendono la pubblicazione del nuovo sistema incentivante".
Secondo le aziende di ANIE-GIFI sarebbe estremamente urgete l'apertura del tavolo tecnico con i Ministeri, allo scopo di posticipare al 31 dicembre 2011 la data fissata invece al 31 maggio 2011 per l'allacciamento degli impianti alla rete elettrica e per la definizione del nuovo sistema di incentivazione e la rimozione della quota massima annuale incentivabile.
"Esprimo altresì preoccupazione - conclude il Presidente Natalizia – per il giudizio positivo espresso ieri da Confindustria sul Decreto, che non ne evidenzia le gravi ricadute per l'industria nazionale e per l'intero Sistema Paese".

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