Quarto conto energia, presentata la bozza

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha presentato la bozza del Quarto Conto Energia che stabilisce le nuove tariffe per incentivare l'uso delle fonti rinnovabili.

Autore: Chiara Bernasconi

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso nota la bozza del Quarto Conto Energia che stabilisce le nuove tariffe per incentivare l'uso delle fonti rinnovabili di energia.
La bozza dovrà essere approvata dalle Regioni che potrebbero apportare alcune modifiche. I nuovi incentivi saranno applicati agli impianti in esercizio nel periodo 1 giugno 2011-31 dicembre 2016, termine limite per gli incentivi all'elettricità prodotta con il fotovoltaico. Il decreto è costituito da 25 articoli e disciplina le diverse tipologie di tariffe incentivanti, con l'obiettivo di raggiungere 23mila MW di potenza installata entro il 2016.
La bozza, inoltre, includerebbe un regime transitorio che andrebbe dal prossimo 31 maggio al 31 dicembre 2012, volto ad una maggiore tutela degli investimenti già in corso: "è opportuno prevedere un regime transitorio, fino al 31 dicembre 2012, nell'ambito di un contingente di potenza per i grandi impianti, per dare gradualità al processo di ridefinizione della disciplina vigente ed assicurare il controllo degli oneri conseguenti".
Gli impianti più piccoli, invece, "sono ammessi all'incentivo senza limiti di costo annuo, fatte salve le riduzioni tariffarie" previste all'interno di una tabella comprendente una serie di incentivi a scalare dal prossimo mese di giugno a dicembre 2011, con ulteriori riduzioni a metà e a fine 2012.
Assosolare, nella persona del presidente dell'associazione Gianni Chianetta, si è espressa in maniera negativa nei confronti della bozza: "Il forte taglio degli incentivi previsto dalla bozza non è sostenibile dall'industria e continuerà a bloccare il settore, in primis le industrie italiane che hanno già annunciato la cassa integrazione per migliaia di persone. Penalizzando gli impianti oltre i 200 Kw, il Governo penalizza l'industria italiana, che al contrario di quanto si è detto negli ultimi mesi non è focalizzata solo su impianti di taglia piccola ma anche medio-grande, con grandi operatori che hanno attività anche all'estero. Il tetto previsto viene definito transitorio ma in realtà è un vero e proprio blocco, che pregiudica il raggiungimento della grid parity".

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