Romani, il Governo punta su energie rinnovabili e biomasse

Dopo il referendum abrogativo 2011 il Governo sta pensando a una rimodulazione che, con ogni probabilità, prevederà una parte molto più ampia dedicata alle energie rinnovabili.

Autore: Chiara Bernasconi

Dopo il risultato del referendum abrogativo 2011 che ha sancito la volontà degli italiani a non costruire centrali nucleari nel nostro Paese, il Governo sta pensando a una rimodulazione che, con ogni probabilità, prevederà una parte molto più ampia dedicata alle energie rinnovabili.
Il ministro allo sviluppo economico Paolo Romani ha così spiegato l'intento governativo: "Lavoreremo perché la quota del nucleare si annulli completamente. Faremo una strategia energetica che ha bisogno di una conferenza nazionale dell'Energia. In base a questa sarà fatta una nuova suddivisione delle fonti e ovviamente la parte riservata alle rinnovabili sarà molto più ampia".
L'intento del Governo, dunque, sembra proprio quello di investire seriamente sulle energie rinnovabili, tant'è che il nuovo piano energetico italiano verterà in particolar modo sugli incentivi e sullo sviluppo delle rinnovabili e punterà sulle biomasse.
Intanto Greenpeace chiede che "i 60 miliardi di Euro, necessari a sviluppare il piano nucleare del Governo che prevedeva la realizzazione di dieci reattori, vengano investiti nel settore delle rinnovabili e dell'efficienza energetica, che possono produrre più del doppio di energia elettrica e creare dieci volte più posti di lavoro".

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