Greenpeace: lIsola del Giglio rischia di diventare una pattumiera

Degrado ambientale all'Isola del Giglio. Greenpeace trova scarpe, bottiglie e una lavatrice sui fondali del Santuario dei Cetacei.

Autore: Redazione GreenCity

Greenpeace lancia l'allarme: l'Isola del Giglio, uno dei luoghi più belli del Santuario dei Cetacei, rischia di diventare una discarica. L'associazione ambientalista ha infatto rinvenuto a Cala Cupa oltre 200 bottiglie di plastica, scarpe, lattine e altri oggetti tra cui una lavatrice e uno stereo.
"Troppo spesso sotto la superficie del mare si nasconde ciò che non vogliamo vedere: rifiuti, sostanze inquinanti, fondali distrutti da attività di pesca e ricreative ben poco rispettose dell'ambiente. -  ricorda Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace Italia - Fa rabbia vedere come alla fine della stagione turistica alcuni tra i fondali più belli del Santuario si trasformino in una vera e propria discarica. È ora di tutelare davvero il nostro mare a partire dalle aree più sensibili". 
Greenpeace ha monitorato le condizioni dei fondali dell'isola nella mattinata del 5 settembre.


L'iniziativa, organizzata in collaborazione con il Dinving Isola del Giglio, è stata realizzata con la partecipazione dei volontari di Greenpeace. I rifiuti sono stati portati in spiaggia per essere contati e poi differenziati con l'aiuto del Comune dell'isola.
Sono inoltre state documentate zone con gorgonie spezzate e chiari segni di degrado legato ad ancoraggi impropri. Un danno ambientale che potrebbe essere evitato con il posizionamento di boe per l'ancoraggio e il controllo delle imbarcazioni turistiche nelle aree di maggior valore ecologico.
"Il Santuario dei Cetacei attende da oltre dieci anni la dovuta tutela. Non ci sorprende che in assenza di regole precise la presenza di questi animali, anche al largo dell'isola, sia sempre più sporadico mentre il degrado dell'ecosistema marino aumenta. È responsabilità delle istituzioni e di noi singoli cittadini iniziare a prenderci cura di un patrimonio ambientale che è di tutti" - conclude Monti.   


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