ReMedia: il caso terre rare deve far riflettere sullimportanza del riciclo dei rifiuti tecnologici

Danilo Bonato, Direttore Generale di ReMedia, è intervenuto nel dibattito sulle terre rare che vede contrapposte Usa, Giappone e Europa contro la Cina.

Autore: Redazione GreenCity

Danilo Bonato, Direttore Generale di ReMedia, inteviene sulle sanzioni chieste da USA, Giappone e Europa contro la Cina per i limiti imposti alle esportazioni di terre rare: "L'azione legale che Stati Uniti, Giappone e Europa, hanno intrapreso contro la Cina sui limiti imposti da Pechino alle esportazioni di materie prime e terre rare rivela ancora una volta l'importanza dell'accessibilità alle risorse, spesso sottovalutata. ReMedia, quale primario consorzio per il riciclo dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), pile e accumulatori esausti e pannelli fotovoltaici, ha già lanciato l'allarme lo scorso anno durante l'evento Hi Tech & Ambiente, sollevando la problematica sia a livello economico, sia ambientale. Non a caso, abbiamo voluto focalizzarci e stiamo investendo sul tema delle terre rare, un gruppo di 17 elementi chimici tra cui il neodimio, l'indio e il disprosio fondamentali per lo sviluppo di tecnologie d'avanguardia e già carenti nel sottosuolo europeo. La Cina attualmente fornisce all'industria mondiale circa il 90% di queste sostanze e ha deciso di fissare la quantità esportabile a 30 mila su una domanda mondiale che si aggira sulle 60 tonnellate annue. Qualunque sarà la decisione del WTO sull'istanza avanzata contro Pechino, è importante capire che siamo giunti a un punto di non ritorno in cui è necessario trovare altre vie di accesso a queste risorse così preziose per il futuro dell'Occidente. In questo contesto, i RAEE assumono un ruolo strategico e cruciale poiché rappresentano un'immensa miniera urbana da cui ricavare materie prime e terre rare. L'Unione Europea sta già lavorando in questo senso, come confermato da diverse iniziative faro della Commissione europea e dalla recente revisione della direttiva RAEE che pone obiettivi ambiziosi per gli Stati Membri: entro il 2016, infatti,  dovrà essere raccolto in modo differenziato il 45% del peso delle AEE immesse sul mercato nazionale nei tre anni precedenti, percentuale che dovrà aumentare fino al 65% nel 2019. La strada intrapresa è quella giusta ma questo nuovo episodio, che rischia di compromettere gli equilibri economici mondiali, deve necessariamente far riflettere sull'importanza del riciclo dei rifiuti tecnologici".

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