Commissione Ue deferisce lItalia alla Corte di giustizia per le riduzioni dellaccisa su benzina e diesel

La Commissione europea ha chiesto all'Italia di modificare la sua normativa sulle accise per la benzina e il diesel in Friuli-Venezia Giulia l'11 dicembre 2015. Da allora l'Italia non si è conformata al parere motivato inviato dalla Commissione.

Autore: Redazione ImpresaGreen

La Commissione europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia dell'Unione europea per non aver applicato l'aliquota di accisa nazionale alla benzina e al diesel acquistati dagli automobilisti residenti in Friuli-Venezia Giulia.
Attualmente le autorità italiane concedono una riduzione sul prezzo del carburante agli automobilisti che risiedono in Friuli-Venezia Giulia.
La Commissione considera tale concessione una riduzione delle accise sulla benzina e sul diesel utilizzati come carburante per motori, riduzione che rappresenta un ostacolo al corretto funzionamento del mercato interno dell'UE e una violazione delle norme dell'UE.
Le norme dell'UE in materia di tassazione dell'energia (direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici, direttiva 2003/96/CE del Consiglio) prevedono aliquote minime per la tassazione dei prodotti energetici. Differenze sostanziali nei livelli nazionali delle accise potrebbero ostacolare il corretto funzionamento del mercato interno e causare il cosiddetto «turismo del pieno».
Gli Stati membri hanno la facoltà di applicare aliquote di accisa nazionali differenziate ai medesimi prodotti solo quando la direttiva sulla tassazione dell'energia lo autorizza esplicitamente. Le riduzioni regionali, come quella concessa dall'Italia, non sono consentite dalla direttiva sulla tassazione dell'energia e costituiscono una violazione del diritto dell'UE.

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