Primo green bond italiano per la gestione dei rifiuti organici

Asja Ambiente beneficia di un green bond di 40 milioni di euro per la costruzione di impianti per il trattamento e il recupero della frazione organica dei rifiuti urbani, realizzando biometano e compost.

Autore: Redazione ImpresaGreen

Nuovi impianti per la produzione di biometano e compost saranno realizzati grazie ai Green Bond da 40 milioni di euro ad Asja Ambiente Italia. È un'azienda italiana impegnata nel settore delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica. All'annuncio erano già stati sottoscritti 21,5 milioni di euro da Anthilia BIT 3, Finint Investments Sgr, Consultinvest Asset Management SGR, Banca Popolare di Ragusa e Confidi Systema.

Le obbligazioni hanno un tasso fisso del 5,75% e del 5,20% e prevedono il rimborso tramite piano di ammortamento. I prestiti obbligazionari sono inclusi nel segmento dedicato ai green e/o social bond di ExtraMOT PRO3 di Borsa Italiana. È un segmento nato per supportare progetti con specifici benefici o impatti di natura ambientale e/o sociale.
Compost per uso agricoloI finanziamenti saranno impiegati per finanziare gli investimenti previsti nel piano industriale 2019-2023. In particolare, per lo sviluppo e la costruzione di una pipeline nel settore del biometano da Forsu in Italia. Porteranno alla realizzazione di nuovi impianti per il trattamento e il recupero della frazione organica dei rifiuti urbani, realizzando biometano e compost (ammendante agricolo). È un esempio ammirevole di economia circolare. "Permetterà di ridurre le emissioni di CO2 e il consumo di risorse", come ha tenuto a sottolineare il Presidente di Asja Agostino Re Rebaudengo.

Il motivo dell'investimento sulla frazione organica è scontato, alla luce dei dati di mercato più recenti pubblicati da Utilitalia. Gli impianti adeguati allo smaltimento di questo tipo di rifiuti non sono presenti su tutto il territorio nazionale. Quelli attivi non sono sufficienti per smaltire in modo adeguato le quantità raccolte. I nuovi impianti risolverebbero una vera e propria emergenza: la ricerca di una collocazione dei rifiuti nei pochi impianti disponibile. Si parla di tre impianti già operativi e due in costruzione.
Quella che verrà implementata è la soluzione tecnologica più avanzata per la gestione dei rifiuti organici. Le potenzialità degli scarti, infatti, saranno sfruttate al massimo nella produzione di energia rinnovabile. Inoltre, lo smaltimento della frazione Forsu porterebbe non solo a liberarsi dei rifiuti, ma anche al loro riuso per generare fonti di energia rinnovabile.

Grazie a questa operazione di economia circolare sarà possibile soddisfare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile fissati per il 2030 dalle Nazioni Unite.

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