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Digitalizzazione e approccio green all'Interporto di Padova

La tecnologia rugged Panasonic supporta l’Interporto di Padova nel proprio processo di digitalizzazione, verso una maggiore produttività, efficienza e sostenibilità della logistica.

Redazione ImpresaGreen

1.100.000 mq di superficie in proprietà (su complessivi 2 milioni), 310.000 container movimentati e oltre 6.000 treni ogni anno: sono solo alcuni dei numeri dell’​Interporto Padova​, leader a livello nazionale nell’infrastrutturazione, sviluppo e gestione di piattaforme logistico-intermodali per il trasporto merci. Nato nel 1973, l’Interporto si trova tra vie di comunicazione stradali, ferroviarie e portuali nevralgiche per il Nord-Est italiano e l’Europa: da qui partono e arrivano ogni giorno circa venti treni merci completi, che a cadenza regolare collegano i principali porti nazionali ed europei. La missione principale dell’Interporto è quella di ​sviluppare traffico intermodale​, incentivando l’utilizzo del trasporto su rotaia sulle tratte medie e lunghe, in sostituzione del solo trasporto su gomma, che resta invece fondamentale nell’ultimo miglio (50-100 km). Un modello mutuato dai grandi porti del nord Europa come Rotterdam o Amburgo, dove il traffico merci si sviluppa principalmente su ferrovia o per via fluviale, e che permette all’Interporto di Padova di essere tra gli attori protagonisti della svolta green, ponendo al centro della propria strategia imprenditoriale l’investimento in innovazione, infrastrutture, tecnologie e servizi.
“L’introduzione di strumenti tecnologici innovativi è per noi un elemento fondamentale per fluidificare le operazioni all’interno dell’Interporto,” commenta ​Cristiano Ruffini, IT Manager di Interporto Padova​. “L’utilizzo del trasporto intermodale prevede per sua natura il coinvolgimento di numerosi soggetti, che è necessario coordinare con la massima efficacia e senza soluzione di continuità. È qui che la tecnologia entra in gioco: senza di essa, ci troveremmo di fronte ad un paradosso, dovendo far fronte a grandi complicazioni burocratiche e vanificando gli sforzi fatti per rendere il trasporto efficiente”.
Negli ultimi anni l’Interporto si è dotato di ​soluzioni all’avanguardia​, a cominciare dai ​gate automatizzati che regolano in modo istantaneo l’ingresso e l’uscita dei mezzi responsabili dell’ultimo miglio, permettendo loro di eseguire l’accesso in tempi rapidi e di conseguenza riducendo notevolmente costi e rilascio di gas inquinanti. Al loro arrivo, gli autisti attraversano un portale dotato di telecamere che rilevano la targa di motrice e rimorchio, il numero dell’unità a bordo e la presenza di merci pericolose, informazioni grazie alle quali il personale dell’Interporto può verificare le operazioni che il mezzo deve svolgere. Una volta espletate alcune semplici pratiche presso chioschi self-service, i mezzi su gomma si dirigono verso l’area del terminal dove saranno serviti dai mezzi di movimentazione, per poi uscire nuovamente dai gate automatici.
Per estendere la possibilità di visualizzazione e gestione delle operazioni in tempo reale anche agli operatori di terra e su mezzi di movimentazione, l’Interporto Padova ha inoltre scelto di implementare l’utilizzo di dispositivi mobili rugged professionali; da quasi due anni nella dotazione del personale del terminal rientrano i ​tablet fully rugged TOUGHBOOK G1 che, in abbinamento a un software dedicato, permettono di gestire le operazioni di lavoro senza soluzione di continuità. 
Il TOUGHBOOK G1 è progettato e testato per resistere a condizioni estreme grazie alla certificazione MIL-STD 810G e all’IP65, e il suo ecosistema completo di accessori e periferiche ne permette l’utilizzo in qualsiasi ambiente, sia che lo si porti a mano o che venga montato su veicoli tramite dock. Ed è proprio questo che avviene presso l’Interporto Padova, perché i tablet vengono utilizzati tutto il giorno e tutti i giorni dagli uomini a terra, che effettuano sotto pioggia, neve o sole battente le delicate operazioni di check per l’abbinamento carro-unità lungo i binari. Gli operatori ricevono e inviano continuamente informazioni dal G1, che attraverso la connessione LTE garantisce la continuità del flusso, anche attraverso alte strutture metalliche come gru e altissime pareti di container. Il tablet è presente anche negli abitacoli dei mezzi di movimentazione container: in questo modo le informazioni relative alle operazioni sono trasmesse in tempo reale anche ai loro conducenti, senza temere forti vibrazioni o temperature estreme.

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Pubblicato il: 28/05/2020

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