Federcostruzioni: nel 2023 oltre al valore della produzione cresce anche l’occupazione, con oltre 3 milioni di addetti (+2,5%). Per il 2024 è atteso un primo segno negativo nei livelli produttivi.
Redazione ImpresaGreen
el 2023 si conferma la ripresa nella filiera delle costruzioni. Nel Rapporto Federcostruzioni, presentato oggi durante l’evento inaugurale di SAIE – La Fiera delle Costruzioni: progettazione, edilizia, impianti, in corso a BolognaFiere fino al 12 ottobre 2024, emergono i numeri positivi del 2023. La produzione della filiera italiana delle costruzioni ha, infatti, toccato quota €624 miliardi, in aumento di €44 miliardi (+6,9% in valori correnti; +4,2% al netto dell’inflazione settoriale) rispetto al 2022, che a sua volta aveva registrato una buona crescita. Tra il 2021 e il 2022, la filiera delle costruzioni è stata fondamentale per la ripartenza dell’economia italiana, arrivando a contribuire per quasi la metà, secondo stime governative, alla crescita del PIL nazionale. Nel 2023 bene soprattutto i comparti delle costruzioni in senso stretto, delle macchine edili, dei servizi di ingegneria e dei prodotti in legno. L’andamento positivo del 2023 è confermato anche dall’occupazione, cresciuta di 76mila unità (+2,5%). In tutto i lavoratori collegati al sistema delle costruzioni ammontano a poco più di 3,1 milioni di unità. Positiva anche la bilancia commerciale, che presenta un surplus di +€34 miliardi, a conferma della vocazione all’export di tanti comparti della filiera.
Quali sono i dati previsionali per fine 2024? Secondo Federcostruzioni, il bilancio a fine anno non sarà con il segno più. È prevista, infatti, una flessione della produzione del -4,4% in termini reali, su cui pesano soprattutto il calo negli investimenti in costruzioni, che secondo ANCE sarà pari al -7,4%, ed i costi dell’energia che sono i più alti in Europa (128€/Mw/h). In particolare, secondo Ance, il settore risentirà del mancato apporto della manutenzione straordinaria (-27% su base annua), penalizzata dal venir meno delle specifiche agevolazioni fiscali (cessione del credito). A crescere sarà solo il comparto delle opere pubbliche, in espansione del +20%, grazie soprattutto all’impatto del PNRR.
PNRR, incentivi, riqualificazione e la direttiva europea case green sono stati i temi protagonisti del convegno inaugurale di SAIE 2024 – a cui hanno partecipato tra gli altri Paola Marone, Presidente Federcostruzioni; Federica Brancaccio, Presidente ANCE; Vincenzo Colla, Assessore allo sviluppo economico della Regione Emilia-Romagna; Rosa Grimaldi, Delegata del Sindaco di Bologna alla promozione economica; Gianpiero Calzolari, Presidente BolognaFiere e Ivo Nardella, Presidente di Senaf (la società del Gruppo Editoriale Tecniche Nuove che organizza SAIE). SAIE proseguirà a BolognaFiere fino al 12 ottobre e sarà caratterizzata dalla valorizzazione espositiva delle più recenti novità per il mercato, da un’offerta formativa fondamentale per i professionisti del comparto al cui centro sono posti tutti i temi principali del sistema delle costruzioni e dell’ambiente costruito: infrastrutture, calcestruzzo, serramenti, sismica, efficienza energetica e impiantistica, digitalizzazione e innovazione del cantiere, nuove tecniche del costruire, finiture e colore, macchine e attrezzature e tanto altro. Rilevanti i numeri della manifestazione, a partire dai quattro percorsi tematici: Progettazione; Edilizia; Impianti; Servizi e media. Quest’anno a SAIE sono 560 gli espositori, 232 i convegni formativi, 29 le iniziative speciali e 48 le associazioni di settore coinvolte.
“I numeri ci dicono che la filiera delle costruzioni è stata determinante per la crescita del Paese. Oggi però ci troviamo con un quadro fortemente incerto per il futuro dettato da squilibri internazionali che rischiano di pesare negativamente sulla crescita economica e sull’export – ha affermato la presidente Federcostruzioni, Paola Marone. Dobbiamo quindi essere pronti ad affrontare nuove sfide, come quella della transizione ecologica che ci viene lanciata dalla Ue su cui l’industria delle costruzioni avrà un grande ruolo. Ma non possiamo fare tutto da soli, serve una strategia europea che metta le imprese al centro, puntando, con adeguato supporto, a un incremento di produttività, competitività, formazione, ricerca e intervenendo con urgenza sul costo dell’energia, che è particolarmente penalizzante. Sull’energia si giocherà, infatti, la sfida competitiva del prossimo decennio, per questo occorre una visione di lungo periodo che metta insieme la ricerca sull’efficientamento e la sostituzione dei combustibili fossili con energia rinnovabile, puntando anche alle possibilità dell’energia nucleare di ultima generazione”.
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