L’Italia supera ampiamente gli obiettivi UE al 2025 sul riciclo dell’alluminio: 68,2% di tasso di riciclo e oltre 442 mila tonnellate di CO₂ risparmiate nel 2024.
Un sistema di raccolta efficiente, capillare e tra i più virtuosi d’Europa: è quello italiano per il riciclo degli imballaggi in alluminio, che nel 2024 conferma non solo il pieno raggiungimento degli obiettivi UE al 2025 (50%), ma anticipa ancora una volta anche quelli fissati per il 2030 (60%).
Lo attestano i dati presentati durante l’Assemblea Pubblica Annuale di CIAL – Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio, occasione in cui sono stati ufficializzati il rinnovo del Consiglio di Amministrazione e la riconferma di Bruno Rea alla Presidenza del Consorzio.
Nel 2024, il tasso di riciclo degli imballaggi in alluminio si è attestato al 68,2%, ma sempre prossimo alla media del 70% degli ultimi anni, con un recupero complessivo pari al 71,7%. Il lieve calo di due punti percentuali rispetto al 2023 non riflette un peggioramento delle performance, ma è legato all’ampliamento del perimetro di rendicontazione previsto dalle nuove norme europee, che includono anche l’alluminio presente negli imballaggi compositi. Una variazione metodologica che modifica il confronto storico e segna l’inizio di un nuovo standard di misurazione. Dati che confermano come la filiera sia in grado di assorbire in maniera soddisfacente quantità crescenti di immesso (+8,5% rispetto al 2023) attraverso ad un sistema di raccolta, selezione e trattamento ormai consolidato su tutto il territorio nazionale.
Anche sul fronte delle lattine per bevande, l’Italia si conferma tra i Paesi più efficienti d’Europa. Il tasso di riciclo per questa specifica tipologia di imballaggio si attesta all’86,3%, a fronte di un +7% nelle quantità effettivamente riciclate e di un significativo +16% nell’immesso al consumo. Un risultato che, pur evidenziando una contrazione percentuale rispetto all’anno precedente (-8%), certifica l’efficienza e la reattività del sistema nazionale, in grado di gestire tempestivamente un incremento rilevante dei volumi. Si tratta di performance comparabili a quelle dei Paesi europei dotati di sistemi di deposito cauzionale, a conferma della validità e dell’affidabilità del modello italiano basato sulla raccolta differenziata.
Il riciclo degli imballaggi in alluminio rappresenta uno dei più significativi contributi alla transizione ecologica. Nel 2024, grazie all’avvio a riciclo di oltre 62.400 tonnellate di imballaggi, si è evitata l’emissione di circa 442 mila tonnellate di CO₂ equivalenti e si è ottenuto un risparmio energetico pari a 197 mila tonnellate equivalenti di petrolio.
Un risultato virtuoso e reso possibile dalla straordinaria efficienza dell’alluminio: il metallo riciclato richiede infatti solo il 5% dell’energia necessaria per produrre alluminio primario. Un vantaggio ambientale che trasforma ogni imballaggio usato in una vera e propria riserva di energia riutilizzabile. Il riciclo dell’alluminio, dunque, si conferma non solo una scelta sostenibile, ma un investimento concreto in termini di riduzione delle emissioni climalteranti, risparmio di risorse naturali ed efficienza energetica.
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