Il documento presentato dal CIC si pone in un contesto delicato, in quanto la Commissione europea nel 2024 ha avviato una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia per non aver raggiunto il target del 50% di riciclo dei rifiuti urbani al 2020.
Il Consorzio Italiano Compostatori (CIC) ha realizzato il position paper “L’efficienza nel riciclaggio e la sostenibilità ambientale come criteri guida nella gestione dei rifiuti organici”, un documento che richiama l’urgenza di migliorare la qualità e l’efficienza del riciclo dei rifiuti organici per consentire all’Italia di raggiungere gli obiettivi europei indicati nel Piano d’azione per l’economia circolare.
Il documento presentato dal CIC si pone in un contesto delicato, in quanto la Commissione europea nel 2024 ha avviato una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia per non aver raggiunto il target del 50% di riciclo dei rifiuti urbani al 2020. Alla luce di ciò, il CIC evidenzia la necessità di accelerare: nel 2023 l’Italia si è fermata al 50,8% di riciclo, mettendo a rischio anche l’obiettivo del 55% previsto per il 2025. In questo ambito la frazione organica, che da sola rappresenta il 41,2% dei rifiuti urbani avviati a riciclo, riveste un ruolo determinante. I dati ISPRA mostrano però forti disomogeneità tra gli impianti, con scarti di trattamento che possono variare da meno del 10% fino a quasi il 50%.
Gianpaolo Vallardi, Presidente del CIC, dichiara: “Occorre comprendere e analizzare le criticità attuali in chiave prospettica affinché politiche e strumenti siano realmente capaci di sbloccare il nostro Paese nel raggiungimento degli obiettivi europei e nella concretizzazione della transizione circolare. In un contesto legislativo ed economico incerto e mutevole, il tema dell'efficienza è cruciale per un settore come quello rappresentato dal CIC, dove le dinamiche territoriali e le risposte delle pubbliche amministrazioni rivestono un ruolo altrettanto determinante della tecnologia adottata a livello impiantistico. L'approccio prospettico e il costante confronto con le istituzioni guidano il CIC e le aziende consorziate nella definizione di proposte volte sia a tutelare sia a rafforzare una delle filiere centrali per il perseguimento dell'obiettivo ultimo della decarbonizzazione”.
Il CIC richiama inoltre l’attenzione sull’importanza dei criteri tecnico-ambientali introdotti da ARERA – l’autorità che regola i servizi ambientali in Italia – per valutare come vengono gestiti i rifiuti urbani. Questi criteri che richiedono di considerare non solo l’efficienza nel recupero di materia (quindi compost) ed energia (ad esempio biogas o biometano), ma anche l’impatto climatico complessivo, valutato attraverso le emissioni di CO₂ equivalente lungo tutte le fasi della filiera: dalla raccolta dei rifiuti alla loro lavorazione finale negli impianti. Secondo il Consorzio, è infatti fondamentale che i rifiuti organici siano trattati in impianti capaci di massimizzarne il riciclaggio, garantire basse percentuali di scarti, alta qualità del compost destinato ai suoli e prestazioni ambientali complessivamente favorevoli.
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