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Seeweb, la voce italiana dal profilo internazionale

Una realtà locale guidata dall'expertise di Antonio Baldassarra, che oltre a essere il fondatore e l'amministratore, è presidente dell'Associazione Europea Hosters e Registrars.

Redazione GreenCity

Seeweb è una realtà locale ubicata nel Lazio con forti ambizioni di crescita, grazie alla professionalità in tema ambiente-tecnologia, e guidata dall'expertise di Antonio Baldassarra, che oltre a essere il fondatore e l'amministratore è presidente dell'Associazione Europea Hosters e Registrars, membro del RIPE e dal 2007 nel GLC dell'Istituto di Informatica e Telematica del CNR di Pisa per la definizione del nuovo ccTLD.IT.

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- La virtualizzazione dei server consente di diminuire lo spazio necessario per un datacenter, con risvolti positivi su tutti i fattori connessi: numero dei server, metri quadri necessari per ospitare le macchine, consumi elettrici per illuminare/raffreddare/alimentare macchine e strutture: nella sua azienda è stata introdotta/applicata la virtualizzazione, è allo studio?

Antonio Baldassarra: Seeweb utilizza la virtualizzazione per l'erogazione dei suoi servizi di Hosting fin dal lontano 2000, in tal senso siamo stati dei pionieri assoluti. I due nostri attuali servizi di punta che ci vedono impegnati in questi mesi sono il Cloud Hosting ed il Cloud Server:  completamente basati su paradigmi di virtualizzazione molto spinti e su un sofisticato sistema di gestione della infrastruttura. Un aspetto interessante è, per esempio, la gestione dello strato di virtualizzazione governato da un software che ha come obiettivo quello di minimizzare il numero dei core in uso all'intera piattaforma. La gestione del numero dei core è "dinamica" e tiene presente la variazione della potenza richiesta che si ha, banalmente per esempio, a seconda della facia oraria. Con questa tecnologia, nelle fasce di minor utilizzo delle risorse di calcolo, interi server possono essere letteralmente "spenti" dando luogo ad un grande risparmio di esercizio in termini energetici complessivi: sia come consumo diretto, sia come consumo del sistema di refrigerazione.

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[tit:Come raffreddare il data center]G. - Come viene gestito il raffreddamento dei locali che ospitano le macchine per aiutare a mantenere la temperatura entro i limiti indicati dal fabbricante per un corretto funzionamento, la ventilazione è differenziata per zona, secondo la tipologia di macchina (CPU/HD/Server) presenti?

Antonio Baldassarra: A partire dal 2007 abbiamo iniziato un percorso di ottimizzazione energetica delle facilities di Frosinone e Milano concentrandoci principalmente sulla tipologia dell'impianto di generazione dell'acqua fredda (tecnologia dei chiller e dei condensatori); a questo proposito stiamo introducendo chiller ad alto COP (>5) dotati di compressori centrifughi a levitazione magnetica. Stiamo che facendo dei test (che al momento forniscono ottimi risultati) su nuove tipologie e metodologie per il raffreddamento delle sale ced (nuove unità di trattamento aria, freecoling, gestione  energetica e ambientale integrata). Abbiamo iniziato  con un progetto pilota su una parte del datacenter di Milano che stiamo già estendendo  prima a tutta la struttura milanese e poi anche al datacenter di Frosinone. Attraverso un innovativo sistema di freecoling ara-aria con controllo computerizzato puntiamo ad un risparmio energetico medio di oltre il 30% degli attuali costi di climatizzazione. Al contempo realizzeremo una maggiore affidabilità riuscendo a gestire situazioni di malfunzionamento dell'impianto di climatizzazione attraverso l'uso diretto dell'aria esterna. Prima di iniziare gli interventi per ogni Watt informatico (potenza consumata dai server) occorreva un altro Watt per il funzionamento del datacenter (alimentazione protetta, distribuzione, climatizzazione, servizi vari); al termine dell'intervento contiamo di ridurre l'impatto dei consumi di facilities a meno di 0,5 Watt per ogni Watt informatico realizzando un importante risparmio medio su 365gg ed una conseguente rilevante riduzione dei costi di esercizio della facilities.

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[tit:Il backup e l'archiviazione ...]G. - Il backup e l'archiviazione dei dati avviene su quale tipo di supporto? Quanto spazio è necessario per stoccare questi supporti? Vengono utilizzati sistemi di raffreddamento/condizionamento particolari, per mantenere i locali dove questi supporti vengono conservati entro i limiti di legge?

Antonio Baldassarra: Per esigenze legate alle policy volute da alcuni cliente i sistemi di backup operano a tre livelli: storage su disco, storage su nastro (usiamo dispositivi Ultrium) ricoverati in opportuni caricatori automatici, conservazione dei nastri in ambienti speciali dotati di specifici requisiti di sicurezza e di resistenza agli incendi. Anche i sistemi di backup operano in ambienti a clima controllato e monitorato con il nostro sistema di gestione e di allarmistica.

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G. - Viene preparato periodicamente un rapporto ambientale del datacenter, dettagliato a descrivere le singole parti?

Antonio Baldassarra: A questo proposito e per meglio monitorare l'effettiva efficacia degli interventi in tema di riduzione dei consumi ci siamo dotati, dal 2007, di un sistema di controllo ambientale molto sofisticato e di un cruscotto energetico che consente di valutare l'asset energetico dei nostri datacenter fino al contributo dei singoli server fisici. Ultimamente stiamo lavorando all'estensione di tale sistema al fini di riuscire a valutare l'impatto energetico di un singole "core" di cpu logica ad uso della nostra infrastruttura Cloud.



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Pubblicato il: 17/02/2010

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