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La strategia HP sul Green Data Center

La virtualizzazione è una strategia a 360° che non coinvolge solo i data center ma anche tutti gli altri elementi dell'infrastruttura IT e che, per essere realizzata correttamente, comporta la gestione e l'automatizzazione di un mix di ambienti fisici e virtuali con un conseguente impatto positivo anche sull'ambiente.

Redazione GreenCity

La virtualizzazione deve essere considerata come una strategia a 360° che non coinvolge solo i data center ma anche tutti gli altri elementi dell'infrastruttura tecnologia (server, storage, networking e client) e che, per essere realizzata correttamente, comporta la gestione e l'automatizzazione di un mix di ambienti fisici e virtuali con un conseguente impatto positivo anche sull'ambiente. Questo il nodo centrale dell'approccio HP al Green Data Center declinato da Massimiliano Galli, Server e Storage Marketing Manager e da Paolo Votta, Product marketing Manager Network Storage Solutions.

GreenCity - La virtualizzazione dei server consente di diminuire lo spazio necessario per un datacenter, con risvolti positivi su tutti i fattori connessi: numero dei server, metri quadri necessari per ospitare le macchine, consumi elettrici per illuminare/raffreddare/alimentare macchine e strutture. A che punto è HP in questo ambito?

Massimiliano Galli: La virtualizzazione rappresenta una potente leva per trasformare l'IT, nonché uno degli elementi abilitanti per l'automazione dei datacenter. Secondo un'indagine condotta da HP, l'86% dei decision maker tecnologici ha già implementato progetti di virtualizzazione, e l'89% delle aziende che hanno già avviato questi programmi prevede che entro il 2010 avrà virtualizzato un quarto dei propri ambienti tecnologici. Per la maggioranza degli intervistati (80% e 70%) risulta chiaro come la virtualizzazione possa ridurre i costi e aumentare l'efficienza, ma la maggior parte di essi non associa un'infrastruttura più efficiente e in grado di ridurre i costi, progettata per adattarsi alle mutevoli esigenze di business, a un netto miglioramento delle performance complessive. L'approccio HP alla virtualizzazione è incentrato sulla rimozione degli inibitori tecnologici che ne limitano l'impatto sul business, gestendo le applicazioni e i servizi in modo efficace indipendentemente da come e dove siano ospitati, collegati e gestiti. Per poterne misurare i vantaggi reali, la virtualizzazione infatti deve essere considerata come una strategia a 360°, che non coinvolge solo i data center ma anche tutti gli altri elementi dell'infrastruttura tecnologia (server, storage, networking e client) e che, per essere realizzata correttamente, comporta la gestione e l'automatizzazione di un mix di ambienti fisici e virtuali con un conseguente impatto positivo anche sull'ambiente. Grazie alle proprie competenze in tutte le aree coinvolte e alle partnership con i maggiori player del settore, HP è in grado di offrire il più ampio portafoglio di ambienti virtualizzati, mirato a ridurre i costi operativi, abbattere i rischi associati agli ambienti eterogenei e liberare risorse da dedicare a nuovi servizi business.

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[tit:Come raffreddare il Data Center]G. - Come viene gestito il raffreddamento dei locali che ospitano le macchine per aiutare a mantenere la temperatura entro i limiti indicati per un corretto funzionamento, la ventilazione è differenziata per zona, secondo la tipologia di macchina (CPU/HD/Server) presenti?

Massimiliano Galli: La prima componente del consumo di energia elettrica in un data center è sicuramente la potenza assorbita dalle singole apparecchiature IT, siano esse server, storage o sistemi di networking. Questo consumo che potremmo definire diretto non è però il solo fattore che incide sul consumo di energia totale di un data center. Le apparecchiature IT infatti richiedono ambienti particolari, dotati di apparecchiature per la ventilazione e per il raffrendamento che a loro volta consumano energia. Diverse stime dimostrano che più della metà dell'energia elettrica utilizzata in una Data center viene assorbita dai carichi IT, mentre la restante parte viene utilizzata per l'alimentazione, il raffreddamento e l'illuminazione degli ambienti. Questi consumi, che potremmo definire consumi indiretti hanno un forte peso nella definizione di interventi per incrementare l'efficienza di un ambiente IT. Erroneamente talvolta le politiche di acquisto degli IT Manager si concentrano esclusivamente sull'efficienza di consumo dei singoli apparecchi (o dei singoli componenti), non valutando che due Data Center che con gli stessi dispositivi possono portare a consumi energetici completamente diversi. Partendo da queste considerazioni è opportuno citare un esempio dell'innovazione HP in questo ambito, il data center di Wynyard, UK, dove il clima fresco e il vento del Mar del Nord contribuiscono a mantenere condizioni interne ottimali con dei costi nettamente minori rispetto a quelli associati ai normali sistemi di raffreddamento. Progettato per permettere un risparmio pari al 40% dell'energia rispetto a un data center tradizionale, il data center di Wynyard è la dimostrazione della capacità di HP di combinare design innovativo e tecnologia per ottimizzare le risorse, consentire una crescita sostenibile e migliorare le performance delle proprie operazioni e di quelle dei propri clienti. Le tecniche di raffreddamento usate hanno permesso di tagliare le emissioni di CO2 di 12.500 tonnellate, ridurre il consumo di energia di 25.000 megawatt all'ora in un anno. Imparando dall'esempio di Wynyard, i nostri clienti possono costruire e rendere operativi data center più efficienti, che riducono i costi per il consumo energetico e per il raffreddamento, nonché ridurre il carbon footprint.

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Un particolare del sistema di raffreddamento del nuovo data center di Winyard, che permette di convogliare il vento proveniente dal Mar del Nord all'interno del data center con un notevole risparmio energetico.

[tit:Il backup e l'archiviazione]G.
- Il backup e l'archiviazione dei dati avviene su quale tipo di supporto? Quanto spazio è necessario per stoccare questi supporti? Vengono utilizzati sistemi di raffreddamento/condizionamento particolari, per mantenere i locali dove questi supporti vengono conservati entro i limiti di legge?


Paolo Votta:
Il backup dei dati può avvenire su diversi supporti, a seconda delle esigenze di business. Il metodo più tradizionale prevede il salvataggio dei dati su nastro, che comporta costi e consumi limitati, ma non consente di effettuare il ripristino in tempi brevi. Per chi invece ha esigenza di completare il restore velocemente, il backup deve essere fatto su disco. Fondamentale per il risparmio dei costi in questo ambito è la deduplica, che effettuerà il salvataggio dei dati solo se modificati e consentirà di mantenere una profondità molto estesa di dati virtualizzati pur non occupando molto spazio, con una conseguente rappresentazione del dato diversa dalla sua realtà. Questa tecnologia rappresenta un grosso beneficio per le aziende che l'adottano anche in una logica green, perché non penalizza il business e consente di risparmiare sui costi e sullo spazio occupato dai dischi. HP è in grado di supportare i propri clienti con un portafoglio di tecnologie di backup che comprendono soluzioni adatte a rispondere ad entrambe le esigenze dei nostri clienti.
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Pubblicato il: 23/02/2010

Tag: Datacenter