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Smart Grid: le origini

La SmartGrids European Technology Platform for Electricity Networks of the Future ha iniziato il suo lavoro nel 2005. Obiettivo: formulare e promuovere una visione per lo sviluppo delle reti elettriche europee in vista del 2020. E oltre.

Redazione GreenCity

La rete elettrica che serve i consumatori europei si è evoluta nel corso di oltre un secolo. Durante tutto questo tempo ha mostrato di saper e potere svolgere molto bene i propri compiti, ma oggi questo non basta più: le nuove sfide della liberalizzazione del mercato e del progresso tecnologico richiedono una nuova visione del futuro.
Sicurezza, sostenibilità, nuove tecnologie, nuove direttive e necessità legislative, maggiore attenzione all'utente e alle possibilità di interazione per la creazione di opportunità di business, sono solo alcune delle mutate condizioni che gli architetti e i gestori delle reti di produzione, trasmissione e distribuzione dell'energia devono prendere in considerazione. 

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La  SmartGrids European Technology Platform for Electricity Networks of the Future (ETP) è stata creata da Janez Potocnik, allora Commissario Europeo per la Scienza e la Ricerca, nel 2005, con il compito di disegnare l'assetto tecnologico e infrastrutturale della rete elettrica europea e metterla in grado di affrontare le sfide che attendono i paese della UE nel 2020 e oltre, fino a tutti i prossimi cento anni. Le linee guide su cui il lavoro della ETP si è incentrato sono:
  • interoperabilità delle reti elettriche europee, a supporto dell'implementazione del mercato interno, della ricerca e della gestione di una migliore efficienza nella trasmissione di energia da uno Stato Membro all'altro. In questo ambito rientrano anche l'integrazione di fonti di energia alternative, alla ricerca della massima diversificazione nel nome della sostenibilità e sicurezza dell'approvvigionamento energetico;
  • generazione distribuita (DG) sul territorio dell'energia da fonti sostenibili (RES), per una gestione locale della stessa, ma all'interno di un sistema integrato di reti di distribuzione, in modo da poter inviare l'energia in eccesso di una zona verso un'altra con necessità da soddisfare;
  • aggiornamento delle centrali esistenti alla tecnologia attuale, sviluppo dell'efficienza e della flessibilità dell'intero sistema, integrazione con tecnologie RES e DG;
  • attenzione alle tematiche di protezione ambientale e conservazione delle risorse, per raggiungere e rispettare gli obiettivi del Protocollo di Kioto, aumentare il senso di responsabilità sociale delle imprese e ridurre i tempi di autorizzazione delle nuove infrastrutture;
  • gestione della domanda e dell'offerta (DSM), sviluppo di strategie per la gestione della domanda in sede locale e il controllo automatico dei carichi di rete per la distribuzione dell'energia;
  • continuo sviluppo dell'assetto normativo e regolametare per l'armonizzazione delle politiche e degli accordi-quadro all'interno dell'Unione Europea;
  • considerazione degli aspetti sociali e demografici, per una migliore qualità della vita.


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Pubblicato il: 18/03/2010

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