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Quattro chiacchiere con ... GE Energy

In occasione di Eolica Expo 2010, abbiamo intervistato Claudio Organtini, Renewables Sales Manager Italy di GE Energy

Redazione GreenCity

GreenCity - 340 milioni di investimenti nel settore dell'offshore in quattro paesi dell'Europa settentrionale: questa presenza a Eolico Expo 2010 è forse l'occasione per annunciare progetti simili in Italia?
Claudio Organtini - Per ora gli investimenti eolici in ambito offshore di GE sono destinati a Norvegia, Regno Unito, Svezia e Germania. Questo perché sono i paesi in cui le condizioni climatiche e marine sono più favorevoli a questo tipo di installazioni e i mercati sono già sviluppati in tal senso. In Italia stiamo assistendo adesso ai primi studi di fattibilità di progetti offshore ma è ancora un po' presto per dire se ci sono concrete opportunità di sviluppo del mercato anche da noi.

GreenCity - I risultati dell'eolico in Italia sono buoni: il settore cresce, lo scorso anno ha registrato un aumento del 30%, in linea con la media del decennio precedente. Nonostante le difficoltà che la burocrazia pone alle aziende che operano in questo  settore.
Claudio Organtini - Le aziende che operano nel settore eolico in Italia sono molto dinamiche e da molti anni sono capaci di trovare soluzioni per andare avanti nello sviluppo del mercato nonostante le difficoltà, questo ha consentito di mantenere elevati ritmi di crescita. Certo possiamo immaginare che con una burocrazia più snella i risultati di crescita sarebbero stati ancora più significativi. 

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[tit:E la situazione in Italia?]GreenCity -
Quali sono, se ci sono, le regioni italiane più favorevoli, per le loro condizioni climatiche e territoriali, all'insediamento di siti di produzione di energia dal vento?
Claudio Organtini - Senza dubbio le regioni del sud Italia sono quelle che si prestano maggiormente alle installazioni di parchi eolici e sono infatti anche le regioni dove già la presenza di parchi è diffusa. Tuttavia, le più recenti innovazioni permettono di sfruttare le risorse eoliche anche in regioni meno favorevoli, in particolare al centro Italia. Per esempio, GE ha recentemente annunciato l'introduzione di due nuovi modelli di turbine eoliche pensate per siti con velocità inferiori agli 8,5 metri al secondo: la turbina 2.75-100, che rappresenta un potenziamento dell'attuale 2.5-100, in grado di generare un AEP (Annual Energy Production) superiore in ambienti di classe IEC II (con velocità del vento tra 8,5 e 7,5 mt al secondo) e la turbina 2.75-103, combinazione tra la precedente e un rotore da 103 metri, contraddistinto dalle più recenti innovazioni aerodinamiche e dalla riduzione delle emissioni acustiche. Questa turbina è ottimizzata per gli ambienti di classe IEC III, ovvero  con velocità inferiori ai 7,5 mt al secondo.


GreenCity - Secondo EWEA, sono poco meno di 200mila gli addetti del settore in Europa. In Italia?
Claudio Organtini - Secondo gli ultimi dati dell'ANEV (Associazione Nazionale Energia del Vento), nel nostro paese sono circa 25.000 le persone impiegate nel settore eolico e potranno crescere nei prossimi dieci anni fino a raggiungere i 40.000 addetti nel 2020.
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[tit:Nuove tecnologie e sviluppi futuri nel campo Eolico]GreenCity - La tecnologia "Direct drive" cosa aggiunge, di più e di meglio, ai progetti per la generazione di energia eolica?
Claudio Organtini - La tecnologia "Direct Drive" viene utilizzata in particolare nelle turbine off-shore, questo perché dalle nostre ricerche abbiamo osservato che soprattutto in ambienti ostili come quello marino il moltiplicatore di giri è la parte più debole e soggetta a danneggiamenti. La tecnologia Direct Drive, senza moltiplicatore di giri, ci permette così di abbassare la percentuale di guasti e aumentare l'affidabilità della macchina in ambienti estremi.

GreenCity - La tecnologia "Direct drive" permette di diminuire le dimensioni ed il peso degli impianti: significa che vedremo presto impianti eolici "da condominio", che potranno essere installati sui tetti dei palazzi delle nostre città?
Claudio Organtini - Se parliamo di turbine eoliche a livello industriale per ora questa possibilità non c'è, perché mancando il moltiplicatore di giri l'albero della turbina gira più lentamente, rendendo necessario un aumento delle dimensioni della parte di generazione elettrica vera e propria.

GreenCity - I prossimi anni quali ulteriori sviluppi tecnologici ci possiamo aspettare?
Claudio Organtini - Sicuramente possiamo aspettarci nuove tecnologie in grado di sfruttare ventosità meno importanti delle attuali che possano così ampliare le possibilità di installazione degli impianti eolici anche in territori dove oggi non è possibile. 

GreenCity - Da alcune parti si punta l'indice verso il sistema bancario e creditizio, accusato di non aiutare le aziende del settore nei loro piani di investimento
Claudio Organtini - Senza dubbio la crisi finanziaria che ha colpito il mondo creditizio ha comportato maggiori difficoltà a trovare finanziamenti. Possiamo dire però che, nel nostro paese, le banche italiane che hanno sempre supportato l'eolico continuano a farlo anche in questo contesto critico. Purtroppo è venuto a mancare il supporto delle banche estere colpite maggiormente dalla crisi.

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Pubblicato il: 01/10/2010

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