Il dieci marzo scorso tutti si ricorderanno l'esplosione del
vulcano islandese Eyjafjallajokull.
A seguito dell'eruzione infatti, i trasporti aerei avevano vissuto diversi giorni difficili per via della nube che si era propagata nel raggio di molte centinaia di chilometri nei cieli d'
Europa.
Ora è un ricordo lontano, ma il risultato di uno studio pubblicato dalla rivista
Pnas rivela che le polveri sprigionate dal vulcano erano molto pericolose.
I risultati si sono ottenuti confrontando le polveri durante la fase esplosiva dell'eruzione, con quelle di una normale eruzione, nel primo caso il
20% della cenere era formata da particelle al di sotto dei
10 micrometri; normalmente non superano il
2%.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
ImpresaGreen.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.
Notizie che potrebbero interessarti:
Il lato oscuro dell’IA: una query consuma...
La logistica si prepara al Black Friday:...
Rimodulato il Contributo ambientale CONAI per...
Sistema di scambio delle emissioni (ETS) in...
Probios Group ottiene la certificazione B Corp...
Giovani professionisti in Puglia e Basilicata:...