▾ G11 Media Network: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | GreenCity | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | ...
Logo ImpresaGreen.it

Sostenibilita', le aziende italiane prestano sempre piu'attenzione ai cambiamenti climatici

E' stato presentato a Milano l'Italy 100 Report 2011 a cura di Carbon Disclosure Project (CDP) e Accenture, in collaborazione con Banca Monte dei Paschi di Siena.

Chiara Bernasconi

È stato presentato ieri a Milano, presso la sede della Borsa Italiana, l'Italy 100 Report 2011 a cura di Carbon Disclosure Project (CDP) e Accenture, in collaborazione con Banca Monte dei Paschi di Siena.
Ad aprire i lavori, l'Amministratore delegato di Borsa Italiana Raffaele Jerusalmi, che ha evidenziato come l'Italia sia uno dei Paesi in cui la riduzione di emissioni, secondo quanto stabilito da Kyoto, è più alta.
Jerusalmi ha sottolineato la soddisfazione di Borsa Italiana di essere parte di questo progetto "perché è sempre più importate affermare la volontà di mantenere standard di eccellenza tra i quali vi è anche quello che riguarda le carbon emissions". 
Per l'amministratore delegato di Borsa Italiana è fondamentale focalizzarsi sul risparmio energetico e sulla sostenibilità economica e climatica del nostro futuro: "Il controllo delle dinamiche ambientali deve essere molto attento. Per Borsa Italiana è dunque necessario trasmettere alle società quotate questo messaggio".
La parola è passata poi a Diana Guzman, Southern Europe Director Carbon Disclosure Project, che ha illustrato gli obiettivi per l'Italia del CDP: "Innanzitutto occorre guidare gli investimenti verso un'economia a basse emissioni. Sebbene nel 2011 abbiamo assistito a un netto incremento (66%) del numero di aziende italiane che hanno reso note le proprie strategie sul cambiamento climatico e sulle emissioni di gas ad effetto serra attraverso il CDP, c'è ancora molto da fare per raggiungere la percentuale del 100% che ci piacerebbe registrare in Italia. La misurazione e la trasparenza portano a un carbon management migliore. Le aziende che si muovono in questa direzione stanno conquistando una posizione di leadership per la capacità di comprendere i rischi e le opportunità correlati al cambiamento climatico e di proteggersi in futuro dall'impatto di un'economia con risorse limitate". 
sostenibilita-le-aziende-italiane-prestano-sempre--1.jpg

[tit:Pagina 2]
Danilo Troncarelli, Senior Executive, Management Consulting di Accenture ha poi presentato i principali risultati del Report italiano.
"Accelerating Carbon Management through business as usual", questo il titolo completo dello studio, analizza nel dettaglio le risposte di 35 tra le 100 più grandi aziende italiane per capitalizzazione di mercato quotate alla Borsa Italiana, in base a due parametri: la qualità delle informazioni utilizzate per divulgare in modo trasparente le politiche relative alle emissioni (disclosure) e la qualità delle iniziative finalizzate alla gestione del cambiamento climatico (performance).
Il numero delle aziende partecipanti è aumentato rispetto alle 21 che hanno risposto al questionario nel 2010, indicando una significativa crescita nella percezione del valore del "carbon management". CDP ha collaborato con Accenture per la preparazione dell'Italy 100 Report 2011.
Accenture ha analizzato le risposte delle aziende e ne ha curato l'elaborazione, valutando inoltre i risultati delle 35 aziende italiane quotate che hanno risposto al sondaggio relativamente a: carbon management, strategia e iniziative, obiettivi di riduzione, rendicontazione e comunicazione delle emissioni, rischi e opportunità.
È inoltre emerso quanto il cambiamento climatico rappresenti una priorità nelle strategie di business delle aziende italiane: l'82% delle aziende italiane che ha partecipato al questionario 2011 del CDP ha infatti risposto di aver incorporato il cambiamento climatico nella propria strategia. Esiste, inoltre, un elevato livello di coinvolgimento e responsabilità del senior management nella gestione delle problematiche correlate a questo fenomeno riscontrato nell'88% dei rispondenti.
Oltre a ciò, dal report si deduce che la maggioranza delle aziende italiane (il 67% del campione) è impegnata a definire e implementare obiettivi e iniziative per la riduzione delle emissioni.
Il 91% delle aziende ha riferito di avere intrapreso programmi per la riduzione delle emissioni, rispetto all'86% del 2010 e al 50% del 2009.
Tuttavia, solo la metà di queste iniziative è sostenuta da un'analisi finanziaria rigorosa, cosa che rende difficile valutarne l'impatto economico complessivo.sostenibilita-le-aziende-italiane-prestano-sempre--3.jpg


[tit: Pagina 3]
Sergio Andreis, Direttore di Kyoto Club, ha illustrato ai presenti il punteggio assegnato alle aziende italiane per la qualità di disclosure e performance in merito alle azioni intraprese per contrastare il cambiamento climatico.
Quest'anno la valutazione è stata eseguita da Kyoto Club sulla base di una metodologia sviluppata dal CDP. I settori con il più alto punteggio disclosure sono rispettivamente quelli "Energy" e "Industrial".
I punteggi più alti sono distribuiti tra 10 aziende di 5 diversi settori, a conferma che l'impegno per migliorare la carbon disclosure è trasversale.
Dalle evidenze emerse risulta che il 61% dei rispondenti ritiene che il processo adottato dalla propria azienda per la gestione dei rischi del cambiamento climatico sia integrato nella valutazione  del risk management aziendale.
Si nota con chiarezza un trend che vede le aziende italiane passare dal paradigma tradizionale, che considera il cambiamento climatico solo una questione di conformità e gestione del rischio, a un nuovo modello che ritiene questo fenomeno anche un acceleratore delle performance aziendali e della creazione del valore.
Il 76% delle aziende rispondenti prevede che i rischi associati al cambiamento climatico avranno il potenziale per produrre una variazione sostanziale delle attività di business, delle entrate o delle spese.
Per contro, il 79% (26 aziende vs solo 18 nel 2010) ritiene che il cambiamento climatico possa rappresentare un'opportunità per il business, come per esempio l'incremento della domanda di prodotti esistenti o la creazione di nuovi prodotti e servizi aziendali. 
Infatti, il 61% dei rispondenti sostiene di possedere prodotti o servizi progettati specificamente per aiutare i clienti a ridurre le emissioni di anidride carbonica.

sostenibilita-le-aziende-italiane-prestano-sempre--2.jpg

[tit: Pagina 4]
Nella seconda parte dell'incontro si è svolta una tavola rotonda dal titolo "Nell'attuale contesto politico, ambientale ed energetico italiano, quali sono le strategie più efficaci dal punto di vista economico che le aziende potranno implementare per ridurre le emissioni di gas serra?" che ha visto nel ruolo di moderatrice il caporedattore centrale de "Il Sole 24 Ore" Marina Macelloni.
Sono intervenuti Gabriele Gori, Vicedirettore Generale di MPS Capital Services (Gruppo Montepaschi), Matt Christensen, Global Head of Responsible Investment, AXA IM, Simone Mori, direttore regolamentazione e ambiente di Enel e Sergio Andreis.
Nel corso della discussione è stata posta l'attenzione sul ruolo che può avere il settore Bancario nello stimolare le iniziative per ridurre le emissioni.
Secondo Gabriele Gori "Nella lotta ai cambiamenti climatici, in cui sono necessari grandi investimenti, il settore finanziario gioca un ruolo rilevante. Il Gruppo Montepaschi si è organizzato da tempo per cogliere queste opportunità di mercato assistendo i clienti nella gestione energetica attraverso specifici prodotti e servizi. Nel 2010 i finanziamenti del Gruppo per le rinnovabili hanno superato il miliardo di euro e nei primi 6 mesi del 2011 sono già oltre i 610 milioni di euro. I settori trainanti sono il fotovoltaico e l'eolico, che beneficiano di tecnologie e di un quadro incentivante più maturi".
Per quanto concerne la consapevolezza sull'importanza delle emissioni di Co2 nelle aziende è intervenuto Simone Mori che ha riportato l'esperienza della propria impresa: "Posso senz'altro affermare che c'è consapevolezza. Sono molto orgoglioso della performance che Enel ha ottenuto in quest'ambito: noi oggi operiamo in circa 40 Paesi e abbiamo ridotto le nostre emissioni per unità di prodotto energetico del 40%. Ad oggi abbiamo circa il 50% della nostra produzione di energia elettrica nel Mondo carbon free e più del 30% da fonti rinnovabili in senso stretto".

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di ImpresaGreen.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.
Pubblicato il: 25/11/2011

Tag: