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Capgemini, l'IA nel settore energy and utilities: più efficienza e crescita dei profitti

Report Capgemini: "Il settore deve concentrarsi sui benefici immediati che si possono ottenere nelle funzioni core, come la pianificazione, l’ottimizzazione dei rendimenti e la gestione dei reclami".

Redazione ImpresaGreen

Il settore energy and utilities a livello mondiale sta utilizzando sempre più l’intelligent automation, che include anche l'uso dell'Intelligenza Artificiale (IA), in significativo aumento dal 2017. Dalla nuova ricerca del Capgemini Research Institute emerge anche che, tuttavia, i dirigenti di queste aziende stanno ampiamente sottovalutando il potenziale di tale tecnologia, tanto che molti progetti su vasta scala vengono messi in secondo piano.  
La ricerca, dal titolo “Intelligent Automation in Energy and Utilities: The next digital wave” ha rilevato che quasi la metà degli intervistati sottovaluta i benefici derivanti dalle proprie iniziative di intelligent automation, mentre solo il 18% delle aziende sta sviluppando dei casi d’uso capaci di apportare rapidamente benefici e solo il 15% di coloro che hanno preso parte al sondaggio dichiara che la propria azienda sta implementando diversi casi d’uso su larga scala che riguardano l’intelligent automation. 
Il report sottolinea che, in tutto il mondo, il business model tradizionale adottato dalle aziende del comparto energy and utilities è attualmente sotto pressione, a causa dei cambiamenti tecnologici e di una maggiore concorrenza. Secondo il report, l'automazione e l'IA avranno un ruolo chiave anche nell’aiutare queste aziende a raggiungere gli obiettivi prefissati in materia di cambiamenti climatici e a soddisfare la crescente domanda di fonti di energia pulita, economica e affidabile.  
Il report evidenzia inoltre che la scalabilità dell’automazione presenta significative disparità su base regionale e sotto-settoriale:
  • Negli Stati Uniti, il 23% delle imprese del settore energy and utilities ha implementato iniziative di intelligent automation su vasta scala, rispetto al 16% in Francia e in India e a solo l'8% nel Regno Unito.
  • Allo stesso tempo, un quinto (20%) dei dirigenti del settore oil and gas ha affermato di aver implementato diversi casi d’uso su larga scala, in contrapposizione al 6% delle imprese idriche.
Il settore sta comunque traendo vantaggio dall’utilizzo dell’intelligent automation rispetto ad altri comparti, ma sarà necessario concentrarsi su scalabilità, benefici immediati e superamento del gap digitale perché questa tecnologia divenga ampiamente diffusa.  Seguono le evidenze principali dello studio, al quale hanno partecipato 529 dirigenti in posizioni manageriali o superiori di aziende del comparto energy and utilities.
Il report evidenzia che, rispetto ad altri settori industriali, il comparto dell’energia sta già traendo un forte vantaggio dall’automazione, in termini di maggiore efficienza operativa, crescita dei profitti e coinvolgimento del cliente. Inoltre il comparto, rispetto a tutti gli altri settori considerati dallo studio, presenta una percentuale più alta di dirigenti che affermano che le iniziative implementate dalle proprie aziende in materia di intelligent automation stanno già dando i primi benefici.
In particolare:  
  • il 40% dei dirigenti ha dichiarato di aver registrato un aumento della qualità delle operations (30% il dato per tutti i settori)
  • il 45% ha riportato un aumento degli inbound customer lead (27% per tutti i settori)
  • l'81% ha migliorato l’esperienza cliente grazie a un tempo di risposta più rapido (60% per tutti i settori)
  • il 78% ha visto una riduzione del numero di processi relativi alle query e agli acquisti (61% per tutti i settori)
  • il 32% ha notato un aumento della produttività del personale (26% per tutti i settori)
 In termini di benefici, il 47% degli intervistati ha sottovalutato la riduzione dei costi, il 48% la soddisfazione della clientela e il 45% l'impatto sui ricavi, sia netti e sia incrementali. 
Abhijeet Bhandare, Chief Automation Officer di GE Power, ha affermato: "Abbiamo un processo di selezione molto rigido per i casi d’uso in materia di automazione. Abbiamo in pipeline quasi 200 nuovi progetti in ambito automazione ma, in media, circa il 50-60% di questi viene bocciato. È importante concentrare l’attenzione sul restante 50%, perché è proprio questo il gruppo dal quale è possibile trarre i maggiori benefici. È necessario però utilizzare anche i giusti criteri - valore, efficienza, riduzione dei costi o del costo-opportunità. Le aziende dovrebbero concentrarsi sulla qualità piuttosto che sulla quantità degli use case”.

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Pubblicato il: 28/05/2019

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