▾ G11 Media Network: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | GreenCity | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | ...
Logo ImpresaGreen.it

Vetro: oltre 1.000 aziende per 23 mila addetti

Il vetro è un materiale durevole, riciclabile più volte, economicamente vantaggioso, in grado di tornare a produrre contenitori di pari qualità di quelli riciclati correttamente con la raccolta differenziata.

Redazione ImpresaGreen

Un comparto dal forte impatto economico, oltre che sociale, che da sempre ha fatto dell’economia circolare il suo brand. È l’industria del vetro “Made in Italy" che in totale conta oltre 1.000 Aziende, 23 mila addetti e che, situazione quasi unica in Italia, vede ben il 96,2% degli addetti con un contratto a tempo indeterminato (la media dell’industria manufatturiera italiana è, secondo ISTAT, dell’86,5%).
L’identikit dell’industria italiana del vetro è stato tracciato nel corso del consueto incontro che attiene all’Osservatorio Nazionale e che costituisce un’importante occasione di condivisione della situazione economica e sociale propria del settore Vetro, cui hanno partecipato Assovetro, l’Associazione di riferimento italiana, i rappresentanti sindacali nazionali, regionali, provinciali (Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL), le Aziende associate di tutti i comparti del vetro e, quest’ anno, come ospite, Edo Ronchi, ex ministro dell’Ambiente ed attuale Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
Guardando nel dettaglio l’intero comparto emerge che, tra le Aziende, 32 appartengono al settore della produzione con oltre 13.500 addetti, 1.000 Aziende si occupano della trasformazione del vetro e contano più di 8.500 dipendenti. 
Edo Ronchi nella sua relazione si è soffermato anche sulla circolarità della filiera dei contenitori in vetro: un materiale durevole, riciclabile per infinite volte, economicamente vantaggioso grazie al risparmio non solo di materie prime vergini, ma anche di energia, ed in grado di tornare a produrre contenitori di pari qualità di quelli riciclati correttamente con la raccolta differenziata.
Ma c’è un punto dolente: la qualità della raccolta differenziata non decolla, soprattutto in alcune Regioni a causa dell’aumento delle quantità raccolte gli scarti sono passati dal 7% del 2013 al 12% del 2017.
“Le filiere del riciclo e del riutilizzo - ha spiegato Edo Ronchi - che si allineeranno con i nuovi obiettivi previsti dalla Direttive europee potranno generare importanti benefici economici e occupazionali nei prossimi 5 anni: 20,1 mld di aumento di produzione, un valore aggiunto di 6,6 mld e 171 mila nuovi occupati nel quinquennio”.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di ImpresaGreen.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.
Pubblicato il: 13/06/2019

Tag: