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REC Group: l'impatto positivo dell'energia solare sui cambiamenti climatici

Nonostante l’elevata crescita degli anni passati, che ha superato tutte le previsioni, i mercati fotovoltaici devono aumentare le proprie capacità in maniera esponenziale e rapida per raggiungere gli obiettivi della COP21.

Redazione ImpresaGreen

Nella lotta alla decarbonizzazione del settore energetico il fotovoltaico ricopre un ruolo chiave, e per questo REC Group fa il punto sui traguardi raggiunti dal settore fotovoltaico dopo l’Accordo di Parigi Parigi e su quanto va ancora fatto, con i dati del proprio studio “Closing the COP21 Gap by Going Solar” (Colmare il divario della COP21 passando al fotovoltaico). Oggi più che mai l’attenzione verso il problema del cambiamento climatico è massima a livello globale, e si richiede sempre più tempestività nelle azioni che possono contrastarlo.
Steve O’Neil, CEO di REC Group
, sottolinea il ruolo decisivo del fotovoltaico nella riduzione delle emissioni di gas serra, i cui impatti contreti sul clima si manifestano sempre più di frequente: “Un terzo circa delle emissioni mondiali legate all’energia provengono dal settore elettrico. Per rispettare l’Accordo di Parigi abbiamo quindi bisogno di modificare radicalmente e velocemente i nostri sistemi energetici nei decenni a venire, e il fotovoltaico è in prima linea in questa transizione energetica mondiale. Il fotovoltaico è l’unica fonte di energia rinnovabile allestibile abbastanza in fretta in dimensioni praticabili, su tetti, terreni e acque, senza elementi esterni. Le installazioni fotovoltaiche accumulate negli ultimi quattro anni hanno superato del 36 per cento le previsioni del 2015. È un dato positivo che però non basta. REC Group crede fermamente nell’impatto che l’energia fotovoltaica e prodotti di alta gamma forniti ai propri consumatori hanno sul mitigare il cambiamento climatico.” 
Riconoscendo il ruolo fondamentale che il fotovoltaico dovrà svolgere in futuro nella produzione di energia, nel giugno del 2016 REC Group ha pubblicato lo studio “Closing the COP21 Gap by Going Solar”. Uno dei primi del genere, lo studio indaga la capacità fotovoltaica richiesta per rimanere in linea con l’obiettivo di 2°C e 1,5°C stabilito dall’Accordo di Parigi. L’analisi è stata condotta a livello globale su vari mercati chiave di REC Group: Stati Uniti, Germania, India, Giappone, Paesi Bassi e Belgio.
La buona notizia è che, fino al 2019, i tassi di crescita annuali del fotovoltaico hanno superato le proiezioni fatte prima della COP21. Gli analisti di mercato di REC Group calcolano che le installazioni fotovoltaiche mondiali stiano raggiungendo i 120 GW circa nel 2019, mentre le proiezioni del 2015 basate sulle tendenze ne avevano previsti solo 81. La crescita è stata in parte aiutata dallo slancio generato dall’Accordo di Parigi ma, soprattutto, agevolata dal netto calo del costo dei sistemi fotovoltaici. Tuttavia, con 396 GW installati nel periodo 2016-2019, al mondo mancano 20 GW per limitare il riscaldamento globale a 2°C, o 80 GW per limitarlo a 1,5°C, mentre la domanda di energia mondiale continua a crescere costantemente. Già nel 2025 saranno necessari fino a 4.500 GW di capacità fotovoltaica in più rispetto alle previsioni attuali. Considerando l’ampio potenziale d’impiego del fotovoltaico anche in altri settori come i trasporti e il riscaldamento, la domanda di soluzioni fotovoltaiche sarebbe ancora più elevata.

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Pubblicato il: 16/12/2019

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