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Coronavirus, Aceper chiede sostegno per i produttori di energie rinnovabili

L'emergenza sanitaria legata al Covid-19 è anche un'emergenza economica per l'intero tessuto imprenditoriale italiano. ACEPER, in rappresentanza di oltre 2mila produttori di energie rinnovabili, esorta: "Servono deroghe e agevolazioni immediate".

Redazione ImpresaGreen

Le misure straordinarie disposte dal governo per contenere il contagio da coronavirus saranno in vigore almeno fino al 3 aprile su tutto il territorio nazionale. L'Italia va incontro quindi a quattro settimane di forti limitazioni agli spostamenti e paralisi quasi totale per interi comparti dell'economia; da oggi anche ristoranti, bar e negozi al dettaglio sono stati obbligati ad abbassare le serrande.
Mentre il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte annuncia un colossale piano da 25 miliardi di euro per sostenere cittadini e imprese, ACEPER (Associazione Consumatori e Produttori Energie Rinnovabili) porta avanti le istanze dei suoi oltre 2mila associati, per un totale di 6.731 impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.
"I nostri associati sono quasi tutti piccoli o piccolissimi imprenditori: aziende agricole, industrie manifatturiere, alberghi. Per queste realtà, che rappresentano la spina dorsale del sistema economico italiano, l'attuale congiuntura è drammatica", spiega la presidente di ACEPER Veronica Pitea. "In aggiunta a queste difficoltà oggettive, bisogna ricordare che il possesso di un impianto impone di far fronte a una serie di scadenze e adempimenti. Ma va da sé che gli imprenditori non possono materialmente produrre e presentare la documentazione necessaria, se viene loro impedito di muoversi sul territorio della Penisola e incontrare i professionisti incaricati".
In queste ore, quindi, ACEPER si è rivolta direttamente a GSE, e-distribuzione Spa e Agenzia delle Dogane, le tre organizzazioni di riferimento, presentando alcune richieste ben precise.
"·       GSE. Si chiede di prorogare i termini per gli adempimenti necessari (es. Antimafia, 786/2016/R/eel, Circolare 28/D del 26/01/1998) e, in caso di ritardo, di non applicare le sanzioni e le eventuali more previste dalla legge.
·       E-DISTRIBUZIONE SPA. Si chiede di aprire un canale preferenziale di comunicazione con ACEPER, al fine di tutelare gli imprenditori che non hanno la possibilità di verificare e comunicare le letture mancanti e rischiano, così, di non ricevere gli incentivi.
·       AGENZIA DELLE DOGANE. Si chiede di prorogare il termine per le Dichiarazioni di consumo previste dal Testo Unico delle Accise (art. 53 comma 8 e art. 53bis comma 3) e, in caso di ritardo, di non applicare le sanzioni e le eventuali more previste dalla legge" si legge in una nota dell'associazione.
"A una situazione imprevedibile e straordinaria bisogna rispondere con misure altrettanto straordinarie", conclude Veronica Pitea. "In un momento così delicato, noi di ACEPER mettiamo a disposizione tutta la nostra expertise per avviare un dialogo costruttivo e trovare una soluzione condivisa, che vada a vantaggio di tutti".

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Pubblicato il: 13/03/2020

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