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Symantec: i manager dei data center sono sotto pressione

Dover "fare di più con meno" è l'imperativo che assilla i responsabili dei data center che, impegnati a mantenere staff adeguati, devono garantire livelli di servizio ancora più elevati rispondendo a crescenti richieste e riducendo i costi.

Redazione GreenCity

Secondo i risultati della seconda edizione del report annuale dal titolo "State of the Data Center" di Symantec i responsabili degli ambienti data center sono combattuti fra due obiettivi contrastanti: da un lato il dovere di soddisfare utenti sempre più esigenti garantendo livelli prestazionali ancora più elevati, e dall'altro la necessità di ridurre i costi, quest'ultima esigenza che resta la priorità numero uno nell'ambito dei datacenter.
Tra le altre problematiche vi sono poi: la mancata disponibilità di personale adeguato, il sottoutilizzo delle risorse server e storage; piani di disaster recovery obsoleti. Le iniziative ambientali mirate al green datacenter, inoltre, vengono intraprese soprattutto in un'ottica di risparmio economico.
Secondo Symantec l'attenzione si è spostata verso iniziative capaci di determinare un'immediata riduzione dei costi, piuttosto che su programmi orientati a un recupero del ROI nel lungo termine; al centro di tali piani lo storage rimane prioritario in quanto la domanda di capacità è in costante aumento.
La seconda edizione dello studio,  risultato di un sondaggio condotto da Applied Research fra i mesi di settembre e ottobre 2008, ha riguardato 1.600 manager di datacenter appartenenti ad aziende Global 5000 e importanti enti della pubblica amministrazione di 21 Paesi.
Di seguito alcune tra le principali evidenze emerse da report

[tit:Meno soldi più aspettative]
Il 75% del campione assiste a un incremento graduale o rapido delle aspettative espresse da parte degli utenti mentre il 60% afferma che soddisfare i livelli di servizio richiesti dall'azienda sta diventando più complesso o molto più complesso. Solo un  10% si è invece espresso in modo positivo rispetto al tema, affermando che soddisfare i livelli di servizio risulta oggi più semplice.
Per ciò che concerne i principali obiettivi per il 2009, al primo poste va la riduzione dei costi anche rispetto alla somma delle due voci successive, ovvero il miglioramento dei livelli di servizio e l'ottimizzazione della capacità di reazione.
A livello di datacenter in direzione di "fare di più con meno" si è ricorsi all'automazione dei compiti di routine (citata dal 42% degli intervistati), alla formazione trasversale dello staff (40%) e alla riduzione delle complessità legate al datacenter (35%). 

[tit:Difficile reclutare risorse umane adeguate]
Il reclutamento di personale adeguato rimane una problema molto sentito: il 36% degli intervistati riferisce infatti di possedere uno staff più ridotto del necessario, mentre solo il 4% sostiene il problema contrario, ovvero di avere personale in eccesso. Trovare personale qualificato è un problema notevole e in alcuni casi anche enorme per il 43% del campione.Per risolvere il problema le imprese ricoorrono all'outsourcing e alla formazione; per circa la metà degli intervistati (45%), infatti, l'outsourcing costituisce l'alternativa primaria affinché lo staff interno possa concentrarsi su altre mansioni. Sono affidate in outsourcing in primis attività quali: la business continuity (46%), il backup (43%) e lo storage management (39%). Anche la formazione è ritenuta un elemento strategico per il 68% degli intervistati, con un 78% che per i prossimi due anni auspica un incremento, o perlomeno un mantenimento dei budget destinati a quest'area. 

[tit:Server e storage ancora sottoutilizzati]
Nel corso del 2008 i server presenti all'interno dei datacenter delle aziende hanno lavorato solo al 53% della loro capacità effettiva. Tra le attività dirette ad aumentare le percentuali di utilizzo in entrambe le aree citate vanno citate in ambito server il consolidamento server (80%) e la virtualizzazione server (77%). Per quanto attiene allo storage, invece, i programmi principali includono virtualizzazione storage (76%), data protection continuativa (71%) e gestione risorse storage (71%). 

[tit:Il disaster recovery deve migliorare]
Il disaster recovery presenta ancora importanti margini di miglioramento nell'ambito della gestione dei data center. Solo il 35% infatti conferma di disporre di piani di disaster recovery sopra la media dal punto di vista qualitativo, il 27% riferisce la necessità di mettervi mano, mentre il 9% afferma di possedere solamente piani informali o non documentati. La maggiore causa di downtime resta l'errore umano, colpevole nel 25% dei casi, a cui segue l'errore hardware/software e le interruzioni di corrente. 

[tit:Il green datacenter? Ancora una valenza economica]
L'attenzione dei datacenter nei confronti delle iniziative ambientali è stata determinata nel 2008 da questioni economiche, mentre allo stesso tempo si è assistito a un incremento dei temi legati alla social responsibility. Interrogate sull'importanza del fatto di creare creare al loro interno un green data center le aziende hanno così risposto: il 54% ha menzionato il risparmio sui consumi elettrici, seguito dal 51% che ha citato le riduzioni dei costi di raffreddamento e dal 42% che ha evidenziato il senso di responsabilità nei confronti della comunità.  

[tit:Servono soluzioni]
Dallo studio emerge per le imprese la necessità di riuscire a tenere sotto controllo i costi e le complessità del datacenter. Costrette a dover fare di più avendo a disposizione meno risorse, le aziende hanno la necessità di trovare soluzioni che producano un beneficio immediato in termini sia di costi che di efficienza.

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Pubblicato il: 24/02/2009

Tag: Datacenter