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Soluzioni per eliminare le inefficienze nei data center

In un mercato fortemente condizionato dal generale rallentamento dovuto alla difficile congiuntura economica, le aziende sono alla ricerca dell'equilibrio economico-finanziario attraverso il contenimento di numerose voci di spesa.

Redazione GreenCity

In un mercato fortemente condizionato da una difficile congiuntura economica, gli imprenditori sono inclini a ricercare l'equilibrio economico-finanziario attraverso il contenimento di numerose voci di spesa.
Questa tendenza ha un forte impatto anche sugli investimenti IT, per i quali si tende a porre un freno a tutto ciò che riguarda l'implementazione di servizi innovativi. La crisi potrebbe essere l'occasione per rivolgere l'attenzione anche alla gestione dell'ordinaria amministrazione, andare cioè a guardare l'infrastruttura IT e chiedersi:
  • Dove possiamo risparmiare?
  • Ci sono margini di miglioramento nella gestione del Data Center?
  • Si potrebbero ridurre alcune spese attraverso l'esternalizzazione di alcune attività?
  • Ci sono alternative che potrebbero abbassare i costi di mantenimento della base hardware installata?
  • Ci sono soluzioni sul mercato per diminuire in modo significativo i costi di raffreddamento e di gestione dei server, senza ridurne le prestazioni?
  • Può essere utile supportare il team IT per erogare un migliore livello di servizio al business e risparmiare su alcune inefficienze difficili da gestire internamente?
Il tema dell'efficientamento dell'infrastruttura IT non rappresenta una novità per gli IT Manager: i costi di mantenimento assorbono, infatti, quasi il 70% del budget IT aziendale e la riduzione dei costi di sviluppo e mantenimento è in prima posizione tra le priorità che guidano lo sviluppo dell'infrastruttura IT aziendale.
[tit:L'evoluzione dell'IT] L'evoluzione dell'IT aziendale ha spostato l'attenzione dal modello dell'informatica distribuita, che ha caratterizzato larga parte degli anni novanta, all'affermarsi della centralità dei server, con la crescente diffusione dei server x86, al ruolo chiave del Data Center che non è più un semplice spazio fisico dove si trovano i server ma si è trasformato nel fulcro di progetti in grado di supportare il business e le strategie aziendali migliorando la disponibilità e il livello di servizio erogato in un'ottica di massima flessibilità.
L'introduzione della virtualizzazione ha permesso di conseguire notevoli vantaggi all'interno del Data Center: da quelli più tangibili, come il consolidamento e il miglior utilizzo delle risorse, a quelli che impattano direttamente sul business, quale la maggiore flessibilità e capacità di risposta ai cambiamenti della domanda. Tuttavia, ha introdotto anche elementi di complessità nell'attività del dipartimento IT, legati soprattutto alla gestione delle macchine virtualizzate che richiedono competenze in grado di supportare la migrazione delle applicazioni, bilanciare i carichi di lavoro e sfruttare al meglio i vantaggi della virtualizzazione per garantire una maggiore disponibilità alle linee di business.
La crescita dei costi di "power&cooling" all'interno del Data Center ha un impatto elevato sul total cost of ownership delle soluzioni. Tali costi si riferiscono alla progettualità generale del Data Center e vanno dalle componenti riferite al puro IT (energia assorbita dall'infrastruttura server) all'energia consumata dai sistemi di raffreddamento (impianto di raffreddamento, pompe e ventilatori) e dagli impianti elettrici (illuminazione, alimentazione e trasformatori).
Bisogna stare attenti alla virtualizzazione, però: se applicata a macchine non predisposte per questo, il rischio è un forte aumento del carico di attività e, di conseguenza, delle emissioni di calore. Questo si riflette sia in un aumento dei consumi energetici sia sui costi di raffreddamento dei server, aumentando il costo totale che l'azienda deve sostenere per gestire un Data Center virtualizzato.
Affinchè il Data Center non resti una mera "sala macchine" appannaggio dell'IT, ma si dimostri il vero centro dell'innovazione aziendale ed il cuore pulsante del business è importante che l'IT Manager sia in grado di dimostrare al business come un cambiamento infrastrutturale possa impattare sull'attività aziendale, rendendo ad esempio più veloci determinate applicazioni o diminuendo i tempi di backup. La sfida è assecondare sempre meglio le richieste provenienti dalle linee di business pur potendo fare conto su risorse in diminuzione in termini di budget, personale e tecnologie.
La strada per raggiungere questi obiettivi passa attraverso la costruzione di un Data Center efficiente, o la razionalizzazione di un Data Center esistente, attraverso il coinvolgimento di diversi aspetti legati alla sua gestione, da quelli più connessi al business – come il livello di risposta alle esigenze di mercato – a quelli più connessi all'infrastruttura IT – come il maggior controllo del Total Cost of Ownership (TCO) e i risparmi derivanti da una riduzione dei consumi energetici per l'alimentazione e per il "power&cooling".
[tit:Raggiungere l'efficienza energetica]La corsa verso l'efficienza non è un tema nuovo per i responsabili IT ma l'odierna crisi economica e la continua crescita del costo energetico hanno aumentato la pressione sulla necessità di coniugare risparmio economico ed aumento dei livelli di servizio forniti all'azienda.
Di queste due sfide la riduzione dei costi sembra essere apparentemente la più semplice da raggiungere:
  • tagliando o annullando gli investimenti IT programmati;
  • allungando la vita media del parco hardware installato in modo tale da posticipare il più possibile le spese legate al rinnovo dell'hardware;
  • ricorrendo all'adozione di soluzioni che siano in grado di sfruttare meglio le infrastrutture esistenti quali il consolidamento e la virtualizzazione.
Se i primi due modi per abbattere i costi sono scelte a breve termine e che sicuramente influiscono negativamente anche sul livello dei servizi erogati dal Data Center, la scelta di investire in progetti di consolidamento e di virtualizzazione è una scelta a medio-lungo termine che consente alle aziende di contenere la spesa IT, preservando l'infrastruttura esistente senza andare ad intaccare i livelli di servizio del Data Center, ma anzi rendendo l'infrastruttura IT meno rigida, più flessibile ed in grado di adattarsi tempestivamente alle esigenze del business.
Un Data Center virtualizzato e consolidato contribuisce inoltre in maniera sostanziale alla diminuzione o al contenimento del consumo di energia elettrica tanto diretta quanto indiretta. In particolare, molti studi evidenziano come il 90% circa dell'energia consumata da un Data Center sia imputabile al funzionamento dell'infrastruttura tecnologica (per esempio, Server, Storage, Networking) e all'impianto di condizionamento – rispettivamente per il 50% ed il 40%.
Le soluzioni di virtualizzazione e consolidamento vanno proprio a "colpire" queste due aree apportando riduzioni di consumo: tramite queste due soluzioni le aziende mantengono, se non addirittura incrementano, il livello dei servizi erogati riducendo il numero delle macchine presenti all'interno del Data Center e quindi limitando non solo il consumo diretto di corrente ma anche il calore prodotto e di conseguenza la potenza necessaria per il raffreddamento.
La problematica del contenimento dei costi legati al "power&cooling" è stato uno dei driver che hanno guidato gli hardware vendor nello sviluppo dei nuovi prodotti. Questo non solo per meglio rispondere alle esigenze dell'utente finale ma anche per rispettare i parametri di ecosostenibilità presenti all'interno di bandi pubblici o necessari per ottenere certificazioni di qualità quali ad esempio l'Electronic Product Environmental Assessment Tool (EPEAT) o l'Energy Star.
L'80% dei costi legati al Data Center sono aggredibili da subito implementando soluzioni di virtualizzazione. Con la diffusione della virtualizzazione, pietra angolare per il Cloud Computing, gli strumenti per la gestione della virtualizzazione saranno le prossime sfide per i dipartimenti IT.
I responsabili IT, infatti, pur trovandosi a dover affrontare un livello di complessità ridotto, grazie all'introduzione della virtualizzazione, sono ora chiamati ad affrontare nuove sfide:
  • gestione e manutenzione di un'infrastruttura dinamica e quindi in continua evoluzione;
  • pianificazione ottimale delle attività, per sfruttare al meglio le opportunità di risparmio ed efficienza.
La virtualizzazione dei server è comunque solo il primo passo verso il raggiungimento di un altro importante obiettivo: una maggiore flessibilità alle richieste del business aziendale. Affinché tale traguardo possa essere raggiunto, le aziende devono comprendere che la reingenierizzazione del Data Center non può concentrarsi esclusivamente sulla componente server ma deve coinvolgere anche gli altri componenti quali lo storage, il networking, gli I/O, i software di gestione ed i servizi a supporto.

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Pubblicato il: 08/02/2010

Tag: Datacenter