Verifiche
in termini di impatto ambientale sullo stato degli impianti e dei processi produttivi delle aziende del settore conciario che operano nell’area dei corpi idrici del Bacino del Fiume Sarno, ma anche mappatura e schedatura degli impianti, predisposizione di misure di un processo di certificazione ambientale da erogare a favore delle imprese.
È il focus dell’intesa siglata tra la Stazione Sperimentale Pelli (SSIP) e il Distretto dell’Appennino Meridionale. Per i due enti rispettivamente hanno firmato
Edoardo Imperiale, Direttore Generale e
Vera Corbelli, Segretario Generale. Con loro
Graziano Balducci, Presidente SSIP e
Fulvia Bacchi, Direttore Generale UNIC.La firma è avvenuta a margine dei lavori della
“Giornata Nazionale della Bioeconomia”, promossa nell’ambito delle attività del
Cluster Spring - Cluster Tecnologico Nazionale della Chimica Verde - ed
Assobiotec.
Si tratta di un accordo di grande portata e di impatti notevoli considerata l’intera area del bacino del Sarno che conta una presenza sul territorio
di oltre 3.000 attività produttive a carattere manifatturiero, con forti concentrazioni rispetto in:
- Comparti della preparazione e alla concia del cuoio e della fabbricazione di articoli di pelletteria che, con oltre 100 aziende ed un fatturato pari a circa il 14% delle attività manifatturiere dell'intera area, concorrono a formare il Distretto conciario di Montoro-Solofra
- Settore agro-alimentare di lavorazione e trasformazione delle materie prime provenienti dall'agricoltura e dall'allevamento, pari a circa il 20% delle imprese operanti sul territorio, in particolare anche per il notevole impatto ambientale si segnala il Distretto del conserviero dell’area dell’Agro Nocerino Sarnese, specializzato soprattutto nella lavorazione del pomodoro.
Il Distretto dell’Appennino Meridionale concorre alla difesa, alla tutela e
al risanamento del suolo e del sottosuolo, alla tutela quali–quantitativa della risorsa idrica, alla mitigazione del rischio indotto da fenomeni naturali, alla lotta alla desertificazione, alla tutela della fascia costiera ed al risanamento del litorale. Le attività di analisi, valutazione e programmazione si basano su un complesso ed integrato sistema di conoscenze delle caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche, idrologiche, etc.. del Distretto Idrografico dell'Appennino Meridionale. Tali conoscenze conducono alla realizzazione degli strumenti di pianificazione, programmazione e gestione relativamente alle acque, alluvioni, frane, sistema costiero etc.
La Stazione Sperimentale è un Organismo di ricerca nazionale di diritto pubblico, delle Camere di Commercio di Napoli, Pisa e Vicenza, riconosciuto ai sensi del Regolamento UE n. 651/2014 nelle materie della Chimica e Tecnologia Conciaria, opera a servizio della filiera conciaria, attraverso attività di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo, attività di certificazione di prodotti e/o processi produttivi, formazione, analisi e controlli, consulenza avanzata alle imprese, alle pubbliche amministrazioni ed Enti pubblici, documentazione e divulgazione scientifica ed iniziative orientate all’implementazione dello sviluppo dell’industria conciaria e dei settori utilizzatori di cuoio.
“E’ giunto il momento di un cambio di rotta e di paradigma – afferma
Vera Corbelli, Segretario del Distretto dell’Appennino Meridionale -
E’ l’ora di mettere in “pole position” tra le priorità di tutti noi la sostenibilità, la salvaguardia, la valorizzazione dei nostri beni tra i quali un ruolo particolarmente rilevante è rivestito dall’acqua e dal suolo. È il tempo di mettere a sistema le competenze e le progettualità esistenti, le risorse finanziarie, che ci sono ma che vanno bene utilizzate, grazie a proposte integrate e strategiche. Per il bene del Paese è necessario che i piani ed i percorsi predisposti nella prossima programmazione nazionale non restino un’utopia. E’ necessario che, con il contributo di tutti, diventino realtà”
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