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Enel X e Legambiente tracciano la rotta per accelerare la decarbonizzazione del settore marittimo

Uno studio condotto da Enel X e Legambiente traccia per la prima volta la rotta da seguire per accelerare la decarbonizzazione del settore marittimo: un’importante opportunità di innovazione, rafforzamento della filiera industriale del Paese e riduzione dell’inquinamento nelle città portuali italiane

Redazione ImpresaGreen

"Nella lotta alla crisi climatica un importante contributo può arrivare dalla decarbonizzazione del trasporto marittimo, reso possibile grazie ai progressi tecnologici che consentono oggi l’elettrificazione dei consumi navali in porto oltre che della logistica e della attività portuali di terra. Un processo che deve essere accelerato puntando su innovazione tecnologica, digitalizzazione dei sistemi logistici portuali, efficientamento energetico degli scali, integrazione tra porti e rete ferroviaria creando “corridoi green”, progressiva elettrificazione dei consumi attraverso l’utilizzo delle energie rinnovabili e conversione della flotta navale con mezzi aventi un minor impatto ambientale". È questa la rotta da seguire per accelerare il processo di decarbonizzazione per Legambiente ed Enel X, la global business line del Gruppo Enel che progetta e sviluppa soluzioni incentrate sui principi di sostenibilità ed economia circolare, per fornire a persone, comunità, istituzioni e aziende un modello alternativo che rispetti l'ambiente e integri l'innovazione tecnologica nella vita quotidiana.
Il report “Porti verdi: la rotta verso uno sviluppo sostenibile” fa il punto anche sulle best practices di settore, sui vincoli da superare e sulle opportunità di sviluppo che si aprono a partire dal prezioso contributo tecnologico del cold ironing, ovvero la tecnologia per mezzo della quale è possibile ridurre le emissioni navali in porto grazie alla connessione alla rete elettrica su terraferma, fino ad azzerarle se si alimenta il cold ironing con le fonti rinnovabili.  
Nel tracciare questa rotta, sono sei le azioni chiave a cui dare priorità nel 2021: 1) finalizzare il processo di definizione di una tariffa elettrica dedicata al cold ironing in modo da renderla competitiva rispetto all’utilizzo dei motori di bordo, 2) introdurre schemi di finanziamento o cofinanziamento pubblico per accelerare la transizione del sistema portuale italiano verso la sostenibilità, 3) identificare gli interventi prioritari sul sistema portuale per avviare il processo di elettrificazione, 4) promuovere la progressiva elettrificazione dei consumi portuali con fonti rinnovabili, 5) sviluppare una roadmap nazionale che preveda l’elettrificazione dell’intero sistema portuale. L’abilitazione al cold ironing dei 39 porti italiani del network TEN-T permetterebbe ogni anno di evitare la combustione di oltre 635mila tonnellate di gasolio marino, 6) sviluppare le infrastrutture ferroviarie nei porti e le interconnessioni con la rete al fine di favorire il trasporto elettrico e su ferro per lunghe e medie distanze.
Tali misure, se messe in campo, potrebbero contribuire a rafforzare il sistema portuale italiano e a innovare la gestione nella direzione della sostenibilità. Inoltre, queste azioni consentirebbero anche la riduzione dell’inquinamento derivante dal trasporto marittimo che rappresenta una quota importante e crescente di emissioni di gas a effetto serra. Le emissioni associate a questo settore sono stimate in 940 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, pari a circa il 2,5% delle emissioni globali di gas serra. Se non saranno messe in atto rapidamente delle misure di mitigazione, tali emissioni rischiano di aumentare in modo significativo. Infatti, secondo lo studio dell’International Maritime Organization (IMO), mantenendo invariata la situazione attuale, le emissioni del trasporto marittimo potrebbero aumentare tra il 50% e il 250% entro il 2050 e compromettere gli obiettivi dell’accordo di Parigi. 
“Il trasporto marittimo e le attività portuali - spiega Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente – risultano oggi ancora fortemente dipendenti per i loro consumi dalle fonti fossili. Con questo studio, realizzato insieme ad Enel X, abbiamo voluto mettere in evidenza le scelte che possono innescare un virtuoso processo di rinnovamento e crescita dell’intero settore portuale e marittimo italiano. Da anni ci battiamo per ridurre l’inquinamento prodotto dalle navi nei porti delle città ed è arrivato il momento di investire sul cold ironing, una tecnologia oggi matura, e di rafforzare le connessioni con la rete ferroviaria per creare filiere di trasporto merci low carbon. Ma sono tante le azioni che oggi possono essere intraprese di innovazione nel settore nella direzione della sostenibilità, come raccontano le buone pratiche del report, già in atto in diversi parti del mondo che hanno puntato su tecnologie e processi finalizzati alla fornitura di energia pulita, all’integrazione dei servizi, alla migliore interazione tra gli attori portuali e le comunità locali e all’utilizzo di nuovi vettori marittimi più efficienti. L’Italia non perda questa preziosa occasione per mettere al centro del recovery plan interventi che rivestono un ruolo importante nella lotta alla crisi climatica”.

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Pubblicato il: 12/02/2021

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