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PMI: digitalizzazione vuol dire anche sostenibilità

Le PMI digitalmente più mature sono anche più sostenibili, secondo uno studio dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano

Redazione ImpresaGreen

C’è un legame positivo tra maturità digitale e sensibilità ai temi ambientali delle Piccole e Media Imprese italiane? A quanto pare sì: quelle più propense a investire nel digitale sono anche più attente alla sostenibilità. Lo mostra uno studio condotto dall’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano, avviato per comprendere i benefici della digitalizzazione delle PMI in termini di performance economica e di sostenibilità ambientale.

La ricerca ha definito un Indice di Maturità Digitale delle PMI italiane, su un campione di circa 500 PMI, costruito indagando quattro macroaree di business: cultura e organizzazione per l’innovazione, digitalizzazione sia dei processi core sia quelli di supporto, e utilizzo di tecnologie ad alto impatto innovativo. Per rispondere alle domande di ricerca sono state svolte diverse tipologie di analisi: quelle relative alla classe latente e le micro e macro-econometriche, basate su un paniere di indicatori di digitalizzazione.

Secondo la ricerca, in Italia solo il 34% delle PMI può definirsi “digitally mature”: si tratta di imprese che mostrano concretamente un elevato grado di maturità rispetto a tutte le aree. L’11% del campione analizzato, invece, rientra nella categoria “committed”, ovvero aziende che hanno cultura e organizzazione aziendale votate all’innovazione digitale e sono quindi pronte a diventare pienamente mature.

Il 55% del restante campione si divide in aziende che possono definirsi “digitally immature” (23%), carenti dal punto di vista dell’innovazione digitale su tutte le aree, e “process-oriented” (32%), imprese che hanno rivolto gli sforzi verso la digitalizzazione di base e tattica dei processi core e di supporto, ma meno pronte culturalmente e meno interessate alla tecnologia innovativa.
sgre off launch visual 835x468 web teaserIn questo quadro, un incremento del 10% nel Digital Maturity Score è associato a un incremento del 6,0-7,9% nell’indice di sostenibilità, calcolato tramite l’interrelazione tra gli interventi fatti in ottica sostenibile e la varietà di azioni introdotte. Uno scenario in cui, in generale, le medie imprese si mostrano più sensibili delle piccole, con una differenza nell’indice di sostenibilità del 22,7%. Delle evidenze che appaiono perfettamente in sintonia con le linee guida del Next Generation EU, dove digitale e sostenibilità rappresentano due pillar fondamentali e destinati ad agire in sinergia nell’economia del paese.

Sempre relativamente alla sostenibilità, le aziende di Manifattura e Costruzione risultano avere un indice più elevato, mediamente del 23,4%, mentre le PMI che hanno anche la PA come cliente hanno un indice mediamente più basso. Complessivamente, quasi il 30% del panel ha dichiarato di aver fatto investimenti in sostenibilità legati alla produzione dei beni o dei servizi, e il 28% ha allocato budget sulle tecnologie per il rispetto dell’ambiente. Gli investimenti focalizzati sulla sede di lavoro, invece, hanno riguardato il 26% delle PMI italiane.

I dati dello studio dimostrano che trasformazione digitale e sensibilità ambientale sono due elementi fortemente correlati e sembra chiaro che le Piccole e Medie Imprese più propense a investire nel digitale sono anche quelle più attente ai temi della sostenibilità ambientale”, ha dichiarato Federico Leproux, CEO di TeamSystem, che ha partecipato allo studio. “Ci troviamo tutti di fronte a una sfida di portata storica e non sono più rimandabili strategie di ampio respiro che mirino a conciliare la sostenibilità ambientale con l’innovazione, seguendo peraltro quelle che sono le due principali linee-guida del Next Generation EU. Trasformazione digitale e rispetto per l’ambiente devono essere affrontate da tutti gli attori con un approccio univoco e sinergico, poiché per far sì che la società in futuro si possa poggiare su solide basi di sviluppo e di prosperità, il digitale dovrà essere sempre più alleato della sostenibilità e viceversa”.

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Pubblicato il: 25/03/2021