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Pnrr: 62 miliardi di euro per mobilità, infrastrutture e logistica sostenibili

Il Ministro Enrico Giovannini: “Il Mims assume un ruolo centrale nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Abbiamo l’occasione di progettare un Paese sostenibile e resiliente con una visione di medio-lungo periodo".

Redazione ImpresaGreen

Ammontano a complessivi 62 miliardi di euro gli interventi sulle infrastrutture, sulla mobilità e sulla logistica sostenibili contenuti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) approvato dal Consiglio dei Ministri.  Una cifra che fa emergere il ruolo centrale del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) nell’attuazione di progetti determinanti per il rilancio del Paese, basato sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale. Rispetto alle risorse previste a legislazione vigente per gli investimenti di competenza del Mims, il Pnrr aggiunge 47 miliardi di euro. Inoltre, nella versione definitiva del Piano le risorse per infrastrutture, mobilità e logistica sono aumentate di 14 miliardi rispetto alla bozza approvata dal precedente esecutivo il 12 gennaio scorso.
I progetti del Ministero si finanziano per 41 miliardi con le risorse europee del programma Next Generation Eu (40,7 miliardi) e con quelle del React Eu (313 milioni), cui si aggiungono risorse nazionali per quasi 21 miliardi di euro, di cui 10,6 miliardi dal Fondo complementare e 10,3 miliardi dallo scostamento di bilancio. I fondi nazionali perseguono i medesimi obiettivi di quelli europei, ma in alcuni casi finanziano progetti relativi a un orizzonte temporale più lungo rispetto al termine del 2026 imposto dal Pnrr, come il completamento dell’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria. Il 56% delle risorse (34,7 miliardi di euro) è destinata a interventi nel Mezzogiorno.
I progetti di competenza del Ministero riguardano: l’estensione dell’alta velocità ferroviaria e il potenziamento delle reti regionali; il rinnovo dei treni, degli autobus e delle navi per la riduzione delle emissioni; gli investimenti per lo sviluppo dei porti, della logistica e dei trasporti marittimi; gli interventi di digitalizzazione per la sicurezza di strade e autostrade; la transizione ecologica della logistica; lo sviluppo della mobilità ciclistica e delle strade provinciali per migliorare la viabilità delle aree interne; la qualità dell’abitare e le infrastrutture sociali; la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche.
Alcuni progetti verranno realizzati in collaborazione con altri Ministeri (Transizione ecologica, Transizione digitale, Cultura, Giustizia, Dipartimento per il Sud e la Coesione territoriale). Infatti, quattro delle sei ‘missioni’ che compongono il Pnrr prevedono interventi di competenza del Mims: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura (493 milioni di euro); rivoluzione verde e transizione ecologica (15,8 miliardi); infrastrutture per una mobilità sostenibile (41,8 miliardi); inclusione e coesione sociale (3,9 miliardi). Accanto agli investimenti, sono previste importanti riforme di carattere ordinamentale, necessarie per accelerare la realizzazione delle opere del Pnrr e di altri interventi infrastrutturali, a migliorare la concorrenza e l’efficienza del sistema economico.
“Si tratta di un piano di proporzioni storiche per il nostro Paese, ma anche fortemente innovativo dal punto di vista qualitativo, che mette il benessere delle persone, la competitività delle imprese e il rispetto dell’ambiente al centro di un nuovo modo di concepire le infrastrutture e i sistemi di mobilità, nel segno della riduzione delle disuguaglianze tra Nord e Sud e della sostenibilità”, ha dichiarato il Ministro Enrico Giovannini, esprimendo la propria soddisfazione sia per la struttura complessiva del Pnrr, sia per il fatto che il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili si trova al centro di questo programma di riforma con la gestione di una parte molto consistente degli investimenti previsti. “Gli oltre 60 miliardi di investimenti che il Mims dovrà realizzare rappresentano una sfida e un’opportunità senza precedenti che cambierà il funzionamento del nostro Paese. L’alta velocità nel Mezzogiorno, il potenziamento e la trasformazione in senso ecologico dei trasporti pubblici regionali e locali, la mobilità sostenibile urbana ed extraurbana, il miglioramento della qualità delle abitazioni e la riqualificazione delle città, l’ammodernamento dei porti e delle flotte sono parte di una visione sistemica del futuro dell’Italia in linea con gli indirizzi europei, con i principi dell’Agenda 2030 dell’Onu e del Green Deal. Agli investimenti si affiancano poi riforme per l’accelerazione dei tempi di esecuzione delle infrastrutture e per migliorare l’efficienza del nostro sistema economico, condizioni queste indispensabili per rilanciare il Paese e renderlo più resiliente a futuri shock”.

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Pubblicato il: 03/05/2021

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