All’inaugurazione dell’headquarter italiano, uno storico edificio recuperato con rigorosi criteri di sostenibilità e inclusione, l’azienda giapponese riconferma il ruolo strategico nel Paese portando a 350 milioni il piano finanziario con nuovi investimenti destinati all’ambiente e alla digitalizzazione della produzione.
Redazione ImpresaGreen
Takeda inaugura la nuova sede di Roma, un edificio che vuole essere simbolo tangibile dei valori aziendali di innovazione e sostenibilità, e annuncia un ulteriore investimento di 30 milioni di euro per i siti produttivi di Pisa e Rieti. Il piano di investimenti per il periodo 2020-2025 sale così a 350 milioni di euro, confermando l’impegno di Takeda per la crescita sul territorio e le sinergie con il sistema sanitario.
Del nuovo stanziamento di 30 milioni di euro, 10 milioni sono indirizzati alla digitalizzazione e automazione industriale avanzata. I nuovi sistemi rivoluzioneranno i processi produttivi aumentandone l’efficienza e migliorando la sicurezza dei lavoratori. 20 milioni di euro sono, invece, dedicati alle iniziative di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG), con nuove tecnologie volte a ridurre del 40% le emissioni di CO2 entro il 2025, facendo un passo in avanti verso l’obiettivo finale di diventare un’azienda a zero emissioni nette di gas a effetto serra (GHG) entro il 2035.
Anna Maria Bencini, General Manager di Takeda Italia ha sottolineato l'importanza di questa nuova fase per l'azienda, definendola una tappa fondamentale nella sua presenza consolidata in Italia: «Vogliamo essere un motore di crescita e un esempio di sostenibilità per il Paese: abbiamo investito in una zona del centro di Roma in fase di sviluppo, perché crediamo che Roma possa e debba crescere ancora, e vogliamo essere parte di questo cambiamento. Oggi per noi è un momento cruciale per affermare il nostro ruolo in Italia dove vogliamo essere un modello tangibile di come la collaborazione tra settore pubblico e privato possa promuovere rapidi progressi delle cure e migliorare la qualità della vita dei pazienti».
Un impegno, quello verso la città di Roma, dimostrato in primis con il nuovo headquarter italiano, alimentato al 100% da energia rinnovabile e certificato LEED Gold. Un’ ulteriore conferma della promessa di arrivare all'emissione zero, adottando pratiche innovative per ridurre l’impatto ambientale e accolto con entusiasmo dal Sindaco della Città che oggi durante l’incontro ha affermato che: «Il nuovo quartier generale di Takeda a Roma è un altro importante segnale di quanto la Capitale sia capace di attrarre nuovi investimenti. Uno spazio incredibile, alimentato al 100% da energia rinnovabile, perfettamente coerente con la nostra idea di modernità e di trasformazione. Roma è una città proiettata verso il futuro, che pone al centro la sostenibilità sociale e ambientale. Siamo felici che un’azienda come Takeda, che ha già un legame speciale con Roma e l’Italia, voglia essere parte del cambiamento che intendiamo realizzare».
Centrale per Takeda anche il potenziamento del polo produttivo di Rieti e Pisa. Lo stabilimento di Rieti pienamente approvato per l’esportazione verso i principali mercati mondiali contribuisce già oggi per oltre il 70% all’export di tutto il settore manufatturiero della provincia. Lazio e Toscana sono, infatti, tra le prime 3 regioni italiane per export farmaceutico e rappresentano due distretti di assoluta eccellenza, con oltre 110 aziende farmaceutiche che generano un fatturato superiore ai 14 miliardi di euro e impiegano più di 25 mila dipendenti.
Takeda è nata nel 1781 in Giappone ed è in Italia da oltre 40 anni. È la prima azienda farmaceutica giapponese per fatturato, la numero 11 nella classifica globale e tra le 100 aziende più sostenibili al mondo. Un successo globale ottenuto anche grazie all’impegno e alla cooperazione delle singole filiali che operano il oltre 80 paesi nel mondo.
Nel campo della ricerca, alla quale l’azienda destina il 10% del fatturato a livello globale, Takeda ha una leadership di 80 anni nel settore del plasma ed è una delle tre principali aziende al mondo con capacità che coprono l'intera catena del valore del plasma, dal donatore al paziente.
La posizione centrale, nel cuore di Roma, rafforzerà ulteriormente questo ruolo strategico anche nel nostro Paese, grazie a una collaborazione più proattiva con tutti gli stakeholders di riferimento con l’obiettivo di affrontare in un progetto corale il tema della rarità.
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