Trasparenza della spesa, piani di risparmio, riduzione dell’impronta di carbonio sono solo alcune delle strategie che si possono mettere in campo grazie all’unione di FinOps e GreenOps.
Redazione ImpresaGreen
Oggi il cloud è alla base delle attività quotidiane di numerose aziende e, per alcune, rappresenta una parte significativa del budget: senza un’adeguata strategia, che miri tra le altre cose a evitare sprechi e inefficienza, la spesa può tuttavia diventare importante.
In questo scenario, l’approccio FinOps può rappresentare la chiave di volta. Questa disciplina di gestione finanziaria, che sostiene la condivisione della responsabilità dei costi relativi al cloud tra i diversi stakeholder coinvolti, è anche una pratica culturale che mira a massimizzare il valore di business negli ambienti ibridi e multicloud.
Non solo. OpenText, the Information Company, spiega come combinare l’approccio FinOps con quello GreenOps (che ottimizza l’impatto ecologico dei servizi cloud) aiuti le aziende a supervisionare e razionalizzare i servizi per diventare più eco-responsabili.
“Adottando il metodo FinOps, un’azienda può garantire l’ottimizzazione degli investimenti nel cloud”, commenta Mauro Ferrami, Senior Principal Solutions Consultant di OpenText. “Combinandolo con un approccio GreenOps, le organizzazioni potranno ottimizzare anche l’impronta di carbonio derivante dall’utilizzo del cloud. In un momento in cui la trasformazione digitale e la sostenibilità ambientale devono andare di pari passo, non è troppo tardi per adottare i giusti accorgimenti”.
A tal proposito, OpenText ha identificato 4 strategie che l’unione di FinOps e GreenOps consentono di implementare con successo.
La trasparenza si ottiene attraverso la raccolta dei dati di spesa da tutti gli hyperscaler coinvolti, una precisa ripartizione dei costi tra i diversi team, e grazie all’accesso a dashboard personalizzate per ogni gruppo di lavoro, centro di costo ed entità aziendale, così da offrire la granularità necessaria per responsabilizzare le persone e consentire loro di identificare le risorse inutilizzate, sovradimensionate o in eccesso. Ciò permette anche di stabilire limiti di budget e impostare avvisi quando questi vengono superati, nonché di prendere decisioni informate sulla base di informazioni quasi in tempo reale rese disponibili da dashboard multicloud. Grazie a questo livello di trasparenza, i team possono facilmente monitorare, analizzare e controllare le proprie decisioni in materia di spesa per il cloud.
Spesso le aziende non hanno il tempo di valutare sistematicamente i piani di risparmio per ogni account cloud, in modo da garantire una selezione davvero ottimale della miglior soluzione. Le stesse raccomandazioni degli hyperscaler (Microsoft Azure, AWS, Google, ..) richiedono un’analisi approfondita, che tenga conto del contesto dell’azienda e della sua maturità in ambito FinOps. Simulazioni oculate possono quindi permettere di risparmiare tempo, grazie a dashboard personalizzate che mostrano come gli obiettivi possano conciliarsi con i costi (anche considerando i possibili sconti). Le opzioni vengono quindi valutate in base ai vincoli finanziari e alle esigenze del cloud: a quel punto, si tratta solo di scegliere, in modo rapido e sicuro.
L’implementazione di processi automatizzati facilita l’eliminazione degli sprechi di risorse: coinvolgere gli specialisti cloud inviando loro direttamente le raccomandazioni per una facile verifica e un’esecuzione automatica aumenterà anche la loro produttività. Inoltre, è consigliabile mettere in atto misure di salvaguardia per evitare l’over-provisioning ed errori costosi attraverso un portale self-service per l’approvvigionamento delle risorse cloud, passando così da una modalità reattiva a una proattiva per quanto riguarda il controllo della spesa per il cloud e della sua impronta di carbonio, selezionando attentamente le zone di attivazione autorizzate.
La sostenibilità ambientale è diventata una priorità per le aziende. In un momento in cui le organizzazioni utilizzano sempre più risorse nel cloud per i Big Data, l’AIOps e l’AI, non si tratta solo di risparmiare in termini finanziari, ma anche di ridurre l’impronta di carbonio dell’IT. Per questo, le aziende devono essere in grado di raccogliere informazioni accurate sull’impatto delle emissioni di carbonio delle proprie operazioni su tutti i cloud utilizzati, sommandole a quelle relative ai sistemi ancora presenti nei propri data center tradizionali. Con queste informazioni, sarà possibile determinare ciò che occorre fare per ridurre l’impronta di carbonio dell’IT – è questo l’approccio GreenOps, che permette di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità attuali e futuri.
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