Risultati record per l’economia circolare del legno: il 67,14% degli imballaggi immessi al consumo avviato a riciclo. Cresce ancora il dato del riutilizzo con oltre 70 milioni di pallet rigenerati.
Nel 2024 il Consorzio Rilegno conferma il suo ruolo di riferimento nazionale per la filiera del riciclo degli imballaggi in legno, con risultati che consolidano un modello virtuoso di economia circolare: 1.755.940 tonnellate di legno sono state avviate a riciclo, di cui il 45,69% è costituito da imballaggi. Il tasso complessivo di riciclo degli imballaggi è del 67,14%, rispetto all’immesso al consumo di oltre 3,4 milioni di tonnellate, e in crescita di 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Sempre ricordando che l’obiettivo fissato dal nuovo Regolamento Imballaggi UE (PPWR) è del 30% al 2030.
Tra le voci più rilevanti spicca quella relativa alla rigenerazione dei pallet, un asset ormai centrale della filiera: oltre 945.000 tonnellate di pallet recuperati, equivalenti a più di 70 milioni di unità reimmesse in circolazione. Questo segmento rappresenta un esempio concreto di economia circolare applicata: il riuso del legno in funzione del prolungamento della vita utile degli imballaggi.
A livello territoriale, nel riutilizzo, è la Lombardia a primeggiare con 300.996 tonnellate (il 32% del totale), seguita dall’Emilia Romagna con 125.758 ton. e dal Piemonte con 117.376 ton.
Questi i principali risultati che emergono dalla Relazione sulla gestione dell’attività svolta da Rilegno nel 2024 approvata dall’Assemblea annuale tenutasi a Cesenatico, dove il Consorzio ha la sua sede operativa. L’Assemblea ha, inoltre, rinnovato il Consiglio di Amministrazione che a sua volta ha confermato Nicola Semeraro alla Presidenza per il prossimo triennio.
Rilegno garantisce in tutta Italia il riciclo e il recupero degli imballaggi di legno e gestisce una filiera che si basa su 1.949 consorziati, 394 piattaforme di raccolta capillarmente diffuse sul territorio e 16 impianti di riciclo.
Nel 2024 il sistema ha gestito quasi 1,76 milioni di tonnellate di rifiuti tracciati e avviati a recupero, realizzando oltre 95.000 viaggi documentati, con un incremento dei flussi soprattutto nel Centro-Sud Italia. La maggiore distanza dagli impianti di riciclo (concentrati principalmente al Nord) ha inciso sui costi, che Rilegno ha comunque fronteggiato attraverso una pianificazione strategica, mantenendo invariati i contributi economici riconosciuti agli operatori del recupero.
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